MIKE BRODIE – FAILING
Twin Palms, 2024

La prima monografia di Mike Brodie, A Period of Juvenile Prosperity, uscì più di dieci anni fa. Ci innamorammo subito di quei ragazzi vagabondi e ribelli alla ricerca di avventura e libertà.
Poi è stato il momento di Tones of Dirt and Bone, la raccolta di polaroid del periodo precedente, quando era conosciuto come “The Polaroid Kidd”.
Poi, più nulla. Così com’era apparso, scomparve. All’improvviso. Il ragazzo di strada diventato famoso decise di dare le spalle al mondo dell’arte e aprire un’officina. “Presi le distanze da tutto” racconta “stavo crescendo, inseguendo una vita diversa“.
Ha fatto il meccanico a Nashville, si è innamorato, si è trasferito dall’altra parte del paese, si è sposato. Ha comprato un terreno lungo la polverosa strada di Winnemucca, quella di cui cantava Johnny Cash in ‘I’ve been everywhere’. Ha avviato un’attività in proprio, messo su casa. Poi quella vita è esplosa e il richiamo della strada si è fatto troppo forte. Per quasi tutto questo tempo, le sue macchine fotografiche sono state con lui e ora quelle fotografie vengono finalmente pubblicate.
Se la prima monografia di Brodie era un sogno, Failing è il risveglio, la resa dei conti, un diario fotografico crudo e onesto di un decennio segnato dall’amore ma anche dalla sofferenza e dalla perdita. Un racconto spirituale perché sempre alla ricerca della verità e di un senso delle cose. Qui c’è il rovescio della medaglia del sogno americano: storie di violenza e morte, di autostoppisti e vagabondi che vivono ai margini della società, sostenuti dalla comunità della strada. Eppure, Failing è anche pieno di un senso di grazia.
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