In ricordo de “La festa della fotografia 2024”, ma anche in memoria di un passato che non rinuncia a riproporsi ed affermarsi con questa vena retrò: Lumix-Pentax-Hasselblad Day, avvenuto il 31 maggio e l’1 giugno, con la guida professionale di Dario Urso, Consulente Broncolor, Zeiss, Samyang, EPSON, DNP, KODAK, oltre che visibilmente appassionato, quando il lascito dei propri genitori attecchisce in toto, e il fotografo Giuseppe Gargano, dedito alla fotografia di matrimonio ed alla ritrattistica dal 1998, che mostra una Calabria diversa nell’esplicazione del suo workshop, quella Calabria di usi, costumi e tradizioni che si riflettono a pieno negli scatti.
“Lumix: Il piacere dello scatto”.
Tutti si apprestano a cogliere al volo il consiglio spassionato di Maurizio Natali, noto come saggiamente_blog: lo Spazio Coriolano Paparazzo offre la possibilità di provare eccezionalmente in anteprima esclusiva nazionale la nuova Panasonic S9, fotocamera molto chiacchierata, dal design minimal e compatto, presente in diverse colorazioni.
Attraverso il suo workshop, il fotografo Giuseppe Gargano, ha contestualizzato le argomentazioni in due parti: l’importanza di una colorimetria per poi giungere alla sua esperienza lavorativa personale utilizzando Lumix S5 II, concedendo al pubblico di inoltrarsi nella creatività, nell’originalità e nell’emotività dei suoi scatti fotografici e dei suoi video professionali.
“Pentax: La forza dell’esperienza”.
Quell’esperienza che tanto insegna, che diviene fonte di ispirazione.
“Hasselblad: la storia del professionista”.
Per far vivere un’esperienza di questo tipo è necessario che ci sia una motivazione dietro, uno slancio positivo, propositivo e accogliente verso l’altro, una forte ed intrinseca voglia di umanità, di bellezza, di possibilità da offrire e far cogliere, nel rendere gli iscritti partecipi ma soprattutto nel farli sentire privilegiati in questa esclusività, desiderio di “respirare futuro”, una lampante premura filantropica.
Ragazzo alto, occhi chiari, scopre uno spazio nuovo inaugurato da pochissimo, uno spazio tutto per loro, uno spazio aperto a tutti, pregno di tutto ciò che è collegato a quello che da sempre è stato il suo hobby… e incredulo telefona la madre: “Devi venire subito qua! Non puoi perderti quello che sta succedendo! Devi venire a visitare la mostra, devi vedere cosa hanno creato in questa città… finalmente!”. Insieme a lui, un altro ragazzo: occhiali tondi, maglietta dei Led Zeppelin, sguardo attento e curioso nel porre una miriade di domande cercando di mitigare una sete di sapere in realtà incolmabile… Ma cosa ha in mano? Un’Hasselblad! Tutto lo staff impazzisce, tutti rimangono colpiti: un giovane con un’Hasselblad… allora è un segno del destino, si sta percorrendo la strada giusta: la motivazione sta proprio qui, la motivazione sono i giovani, i nostri giovani… e la loro umanità che a volte non si intreccia bene con questa società troppo celere, troppo occupata, troppo strumentale, troppo materiale, troppo meccanica e, quando si ha tempo libero, paradossalmente troppo annoiata, troppo vuota.
Dunque, un brand sicuramente di nicchia… un’Hasselblad… con caratteristiche peculiari, effettivamente solo sue: la sua irripetibilità consequenziale alla sua modularità, i suoi elementi da scomporre e ricostruire, una sorta di tetris adattabile non solo di un’ingegnosa tecnica impeccabile ma anche di una bellezza unica. Ci si lascia avvolgere da racconti nostalgici e invadere da questa leggenda metropolitana reiterata nel tempo, che giunge fino a qui: “in pochi, solo quelli realmente bravi, riescono ad utilizzare un’Hasselblad: è una forma mentis, è uno “stato d’animo”, è fatta per chi osserva il mondo ma vuole cogliere un momento soltanto, attraverso uno scatto solo e quello scatto sarà il più potente di tutti.
Un incontro dal sapore vintage, per tutti gli amanti della modellistica classica… ma non solo!
No comment yet, add your voice below!