Un atto d’amore, il racconto di una grande amicizia e complicità, un modo per conoscere un po’ della vita e del privato di un grande autore attraverso l’occhio di un altro grande autore.
Vite che si intrecciano, passioni in comune, scherzi, momenti di allegria e di tristezza. “Nella macchina di Luigi, scassata e piena di fumo, ci capitava spesso di urlare “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan, mentre intorno a noi sfilavano i paesaggi nebbiosi del Po che a tratti facevano pensare alle fotografie di Walker Evans”.
La prima mostra di Luigi Ghirri, la sua vita familiare, il lavoro come geometra e i suoi rapporti con il mondo dell’arte, gli autori che lo appassionavano, i suoi dubbi, le sue certezze. “Sapendo benissimo che le sue fotografie erano in qualche modo banali, senza stile, senza effetto, iniziò a fotografare per strada…E a un tratto non riuscì più a fermarsi, vedeva fotografie ovunque, percepiva anche relazioni strane, sfalsate, surreali, fantastiche, metafisiche tra le sue foto e la realtà, un mondo senza fine! Luigi gongolava, rideva tra sé e sé, era in trance, incapace di fermarsi. Dov’era il falso o dov’era il vero? Tra il 1971 e il 1972 scattò un gran numero di foto, quante ne bastavano se non altro per occupare i suoi progetti futuri, Paesaggi di cartone, Kodachrome e Colazione sull’erba (appena ristampato da Mack).”
Un momento storico tra i più interessanti e fertili, soprattutto per la fotografia italiana. Grandi autori, accomunati dalla passione e dalla voglia di condividere e dalla consapevolezza dell’importanza del ruolo della fotografia nel loro tempo. Il progetto fallimentare ma ambizioso della casa editrice Punto e Virgola che comunque pubblicò libri di Fontana, Vaccari e avrebbe dovuto pubblicare Cresci, Chiaromonte, Guidi, Zannier. L’uscita di Kodachrome che risultò inizialmente ostico anche per Nori e le cui immagini sono state efficacemente definite da Roland Barthes “fototessere della realtà”. La sua conferenza alla Sorbona indossando per l’occasione delle inedite Clarks rosa salmone, il piacere di scoprire nella scoperta, l’avventura di Viaggio in Italia.
Il tutto raccontato con delicatezza, rispetto: “Da parte mia provavo un’immensa tenerezza per quell’ometto malvestito e con la testa tra le nuvole, ma dotato di una malizia, un’intelligenza, una vivacità di spirito e soprattutto di un’umanità che illuminavano la mia vita e venivano, come un sole, a riscaldare e riattivare le mie origini italiane, senza mai smettere di donare loro consistenza, un legittimo senso critico e anche un po’ di autoironia.”
Il libro è accompagnato da fotografie della vita di Luigi Ghirri, dell’amicizia con Nori ma anche da opere e interviste. La scrittura è semplice, fluida, intensa. Un libro da avere in libreria ma anche da portarsi appresso in questa estate così insolita ma necessaria per alimentare il desiderio diffuso di un futuro migliore, fatto di cose semplici e vere: “Il futuro ci apparteneva, un campo di enormi possibilità era avanti a noi, tutto era ancora da costruire in questa nuova fotografia che amavamo e ci rendeva felici. Così cantavamo ancora di più i successi dell’estate e anche le canzoni più stupide. Ci fermavamo di frequente, per bere un caffè al volo e far riposare un po’ il motore della sua vecchia macchina, che spesso si fermava con un colpo secco e metallico.”
Massimo Mastrorillo
(citazioni da “Luigi Ghirri. L’amico Infinito di Claude Nori“)
Luigi Ghirri. L’ amico infinito di Claude Nori
Formato: 17 x 22,5 cm
Pagine: 180
Testo italiano
Copertina cartonato
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Massimo Mastrorillo
Ha lavorato a progetti a lungo termine concentrandosi sulle profonde conseguenze di conflitti e disastri naturali sulla società.
Ha ricevuto diversi premi, tra cui il World Press Photo, il Picture of the Year International (Magazine Photographer of the Year, terzo premio), il Best of Photojournalism (Magazine Photographer of the Year, terzo premio), il PDN Photo Annual, il Fnac Attenzione Talento Fotografico, l’International Photography Award, l’International Photographer of the Year al 5° Lucie Awards e il Sony World Photography Awards. E’ stato finalista all’Aftermath Grant 2011. Ha ricevuto la nomination per il Prix Pictet 2009 “Earth” e 2015 “Disorder”. Il suo progetto “Il Mare siamo Noi” è stato selezionato per il Vevey Images Grant 2015 e 2017.
E’ stato Leica Ambassador e Talent Manager dell’agenzia LUZ una delle più importanti agenzie fotografiche italiane.
Da anni è impegnato nella didattica con esperienza pluriennale presso la Scuola Romana di Fotografia, la Leica Akademie, la REA e la D.O.O.R. Akademy.
È uno dei membri e fondatori di D.O.O.R., una factory romana che si occupa di fotografia, talent scouting e publishing.
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