Scegliere un libro, come devo fare ora, è davvero difficile. Sento la tastiera aggrovigliarsi in preda a una sacrosanta indecisione.
Chiudendo gli occhi ecco comparire cento libri di autori che hanno fatto sbocciare in me la passione per la fotografia, ma non è finita perché un instante dopo ecco una lista ancor più lunga ugualmente importante: quelli che con i loro racconti me l’hanno fatta sedimentare. Sembra fatta: eppure a rimescolare le carte arrivano altri titoli. Quei libri “lontani da me”, che mi parlano con linguaggi che non mi appartengono ma che ho imparato ad apprezzare e che, nonostante non incontrino il mio gusto, penso siano fondamentali per contaminare e mettere in dubbio sempre quello che so (nella consapevolezza che è comunque meno di quello che non so e non capisco). Ogni libro sarebbe giusto insomma.
Ecco qui descritta in poche righe la situazione davanti a questo foglio bianco: un caleidoscopio indecifrabile fatto di un’apparente confusione, errori ed esitazioni, quasi fosse un provino a contatto dove dentro vi trovo tutto e dovessi scegliere.
Dico questo non solo per giustificare la mia inadeguatezza come scrittore, ma perché è un ragionamento che nasconde tra le righe il “seme” dell’essere fotografi per come lo intendo io. L’errore e l’incertezza. La scelta davanti alla possibilità. L’Alfa e l’Omega: la prima foto del rullino che ti ha fatto innamorare della situazione ed il 36esimo quando tutto è stato indagato. Senza le fotografie sbagliate non esisterebbe la fotografia giusta. Un mandala che contiene la danza dei contenuti, che sono flusso di pensiero apparentemente disordinato ma fondamentale per arrivare di tanto in tanto alla “foto buona”.
Il libro che ha scelto me e che vi propongo oggi è, in un infinito gioco di parole e specchi, Magnum. La scelta della foto edito da Contrasto.
Un libro importante per dimensioni e contenuto. Un volume visionario e profondo. In esso sono raccolti 139 “contact sheets” dei fotografi della celebre agenzia Magnum Photos, commentati dai 69 diversi autori dell’omonima agenzia. Un’infinita fonte di riflessione per chi si vuole addentrare nel processo non solo pratico ma anche mentale di come nasce una foto che segna la Storia. I diretti interessati forniscono un racconto in accompagnamento a ogni provino a contatto per una maggiore comprensione del contesto e di quella situazione in cui è stato scattato. Momenti nei quali la Storia si è fermata per piangere, gioire, stupirsi, riflettere e ricordare.
Solo per citare alcuni provini a contatto presenti: i momenti dell’invasione di Praga raccontati da Josef Koudelka, passando al “presentimento” di Trent Parke durante un temporale ad una situazione di pura poesia quando Alessandra Sanguinetti capì che era giunto il momento di cambiare pellicola, scattando di li a poco uno dei più bei ritratti della storia della fotografia.
Un libro attraverso il quale ci mettiamo in diretto confronto con l’atto di fotografare attraverso gli occhi e le parole di alcuni tra i più grandi fotografi dell’agenzia.
Produrre e sbagliare. Sbagliare per produrre. Scegliere per isolare e ricordare. Scolpendo prima la realtà e poi cesellando i provini scartando per portare alla luce. Il provino come flusso di pensiero nel quale individuiamo gli errori e le ossessioni del fotografo: due facce della stessa medaglia che altro non sono che una fotografia buona. Se in questo libro non ci limitiamo solo guardare e proviamo a vedere, possiamo ragionare passo passo assieme ai grandi maestri della fotografia.
Armati di lente d’ingrandimento e con sana curiosità possiamo emozionarci come fossimo insieme a loro negli istanti immediatamente successivi alla stampa del provino. Possiamo così trovare e riscoprire un forziere nascosto: il momento in cui riconosciamo la fotografia che ha segnato la Storia.
Lorenzo Zoppolato nasce a Udine nel 1990. Si trasferisce a Milano dove studia presso la facoltà di Scienze politiche e allo stesso tempo lavora come assistente fotografo. Dopo la laurea, lavora all’interno di una nota multinazionale operante nel campo della pubblicità, ma capisce ben presto che sono altre le storie che vuole raccontare.
Nel 2014, con una curva irragionevole, decide di dedicarsi in maniera esclusiva alla fotografia. Vince una borsa di studio presso la Nuova Accademia delle belle Arti di Milano e, negli anni immediatamente successivi, oltre a numerosi errori e alle molte porte in faccia, riceve anche alcuni premi e riconoscimenti, tra cui, nel 2015 il First Prize in the International Competition Black&White Photographer of the Year nella “Emerging Talent category”. Nel 2017, vince l’Ernesto’s Bazan 2017 Scholarship Fund for Young Photographers e nel 2018 il 1° premio Portfolio Italia. Nel 2019, il 1° premio per il miglior portfolio all’International Month of Photojournalism ed è finalista al premio Voglino Italy Photo Award. Nel 2020, ottiene il 1° premio per la categoria “Storytelling Award” dell’Italian Street PhotoFestival e vince il 1° premio Portfolio al SiFest. Espone in mostre personali e collettive in gallerie private e spazi pubblici, tra cui SpazioForma a Milano e Museo MACRO a Roma.
Con emuse ha pubblicato, insieme a Francesco Comello, Francesco Faraci, Sara Munari e Lorenzo Zoppolato Suite n. 5, uscito nel 2020.
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