“Non andare troppo lontano” è il titolo del volume di Federico Pacini (Siena, 1977) pubblicato nel 2022 per le edizioni Quinlan: un titolo che probabilmente si riferisce all’idea, già praticata e consolidata in molti autori della fotografia italiana, che non è indispensabile girare il mondo alla ricerca di luoghi e situazioni esotiche o diverse per storia, geografia e cultura.
Pacini infatti nel concepire e realizzare questo progetto fotografico si avvale della facoltà di cercare all’interno di una delimitata area geografica, che è quella della sua terra, per imbastire un racconto semplice e complesso nello stesso tempo. Si tratta di fotografie dove prevale un minimalismo prezioso che nulla concede alla spettacolarizzazione del paesaggio, degli oggetti o delle situazioni riprese.
Pacini si inserisce in quel filone della fotografia italiana rappresentato da esponenti importanti a cominciare da Ghirri e Guidi e a tutta quella tendenza che ne è seguita. Nello stesso tempo l’autore compie un percorso più articolato che non si limita solo al paesaggio ma si infila anche nelle pieghe della presenza umana, sia diretta che indiretta, attraverso ritratti o richiami visivi che indirizzano lo spettatore verso l’attività umana.
Le sue vedute sono a volte scarne, spoglie da orpelli estetici, attente a non inficiare la semplicità della ripresa diretta e a volte invece più cariche di suggestioni cromatiche e di richiami simbolici.
Si sfoglia questo volume seguendo volentieri questo percorso di piccole vedute quotidiane dove non accade nulla di straordinario se non l’intrigante complessità di piccoli segni che arrivano allo spettatore per risvegliarne la capacità riflessiva sulla vita che scorre nella sua ordinarietà.
Una “normalità” dunque che diventa, attraverso l’occhio dell’autore, “speciale”. In fin dei conti questo è uno dei compiti di un ambito della fotografia che ambisce a far riflettere il fruitore visivo.
Completa il volume una introduzione del critico cinematografico e operatore televisivo Marco Giusti che si ritrova in questi luoghi e atmosfere per lui familiari.
Federico Pacini pare orientato, nella sua produzione fotografica, a confermare questa sua scelta contenutistica e stilistica che si può riscontrare anche in un altro suo recente volume intitolato “Stile”, dal nome di una insegna su un ingresso esterno da lui fotografato. Si tratta di una scelta coraggiosa proprio perché scommette sulla validità del minimalismo che ho tentato di descrivere in questa nota.
Federico Pacini
Non andare troppo lontano
Introduzione di Marco Giusti
Pagine 96, formato cm 16×23,5, Editrice Quinlan, Euro 24,00
Editrice Quinlan: www.aroundphotography.it
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