Di Paolo Roversi e Emanuele Coccia
FORMATO: 16,6 x 23 cm
PAGINE: 200
FOTOGRAFIE: 92 in b/n e a colori
CONFEZIONE: brossura con alette
PREZZO: 29,90 euro
In libreria dal 13 dicembre 2024
Sabato 7 dicembre alle 16.30 si terrà la prima presentazione di Lettere sulla luce, all’interno del programma della fiera Più libri Più liberi: gli autori interverranno presso la Sala Antares.
Lettere sulla luce (Contrasto) raccoglie le riflessioni di Paolo Roversi ed Emanuele Coccia, che si interrogano e discutono sul fascino della luce, sul suo potere rivelatore e come tutto questo pervade le loro e le nostre vite. Per condividere i loro pensieri hanno scelto il genere epistolare: il carteggio ruota attorno alle considerazioni del fotografo, talvolta tecniche e sempre poetiche, alle quali il filosofo risponde ampliando il campo di applicazione della propria disciplina. Nel corso di questi scambi, scanditi da emblematiche fotografie di Paolo Roversi, gli autori si confrontano, rivelando due personalità singolari.
“La fotografia non è una riproduzione, bensì una rivelazione”, precisa Paolo Roversi, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più raffinati fotografia di moda, e che porta avanti da oltre cinquant’anni un’opera che sembra ossessionata dalla fragilità della bellezza in ogni sua forma. Nel 1980 scopre la pellicola Polaroid utilizzata su un banco ottico a grande formato: questo “colpo di fulmine” svela al fotografo nuovi orizzonti di ricerca estetica, dà nuova vita alla sua relazione con il soggetto fotografato e definisce magistralmente la quintessenza del suo stile, particolarmente attento all’uso della luce.
Un’attenzione che condivide con il filosofo Emanuele Coccia, nome sempre più di peso nel panorama internazionale e ormai noto per la sua meta sica vegetale e le sue riflessioni sulla luce come energia solare che le piante immettono nella carne minerale del pianeta.
Da un lato, un filosofo che ha fatto della metafisica della mescolanza il suo marchio di fabbrica, che riesce a mettere insieme moda, pubblicità, religione e biologia in modo naturale, lavorando sulle loro corrispondenze. Dall’altro, un fotografo che, in un’impresa acrobatica apparentemente impossibile, ha fatto dell’inattualità e della sospensione il soggetto delle sue immagini, imponendo il suo sguardo in un genere, la fotografia di moda.
Il volume, che presenta una selezione delle immagini più iconiche del fotografo, è arricchito da un testo di Erri De Luca e da una prefazione di Chiara Bardelli-Nonino, photoeditor, curatrice e contributor per Vogue Italia.
Nato a Ravenna nel 1947, Paolo Roversi si avvicina alla fotografia a 17 anni, durante un viaggio in Spagna. A 20 anni lavora come reporter per un’agenzia fotografi ca; nel 1970 apre a Ravenna il suo primo studio, dedicandosi allo still life e ai ritratti. Nel 1973 si trasferisce a Parigi e comincia a interessarsi di fotografia di moda. Ha lavorato e continua a lavorare per le più importanti riviste di moda del panorama internazionale: Elle, Marie Claire, Harper’s Bazaar e Vogue oltre che direttamente per diversi importanti clienti nel mondo della moda, tra cui Giorgio Armani, Valentino, Dior, Yves Saint Laurent, Alberta Ferretti, Hermes, Pomellato, Givenchy, Guerlain e Yohji Yamamoto.
Emanuele Coccia insegna all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS, Parigi) dal 2011. Ha pubblicato La vita sensibile (Il Mulino, 2011), Il bene nelle cose (Il Mulino, 2014), La vita delle piante. Una metafi sica della mescolanza (Il Mulino, 2018). Per Einaudi ha pubblicato Filosofi a della casa. Lo spazio domestico e la felicità (2021) e Metamorfosi. Siamo un’unica, sola vita (2022). È editorialista di Libération, collabora con Le Monde e la Repubblica.
Veronica Grego
Ufficio stampa e Comunicazione
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