fbpx Skip to content

Le guerre di Livio Senigalliesi in mostra in Polonia

di Pio Tarantini

© Livio Senigalliesi, Kiev, Ukraina, 2015

Raccontare fotograficamente la guerra è sempre un’operazione molto rischiosa non solo per l’incolumità del fotografo, incolumità che resta un principio prioritario, ma anche da un punto di vista del linguaggio: molti sono i fotografi che nella storia della fotografia contemporanea ‒ per limitarsi soltanto ai decenni più recenti ‒ hanno lavorato su questo tema, con grande rischio e pericolo personale tanto che alcuni di essi hanno pagato con la vita o con profonde ferite fisiche e psicologiche questo loro impegno.

© Livio Senigalliesi, US Special Forces, Afghanistan, 2010

Livio Senigalliesi (Milano, 1956) appartiene a quella genia di fotografi, oggi sempre più rara, che nello svolgimento del suo lavoro di documentazione fotografica mette al primo posto la passione, l’interesse per le vicende umane e i conseguenti ragionamenti politici. Livio non è il fotografo distaccato, oggettivo, se mai si può essere oggettivi, né può essere o è mai stato un fotografo embedded, incorporato e asservito al sistema di comunicazione dominante. “In direzione ostinata e contraria” è un suo motto che lo ha guidato nelle tantissime esperienze che lo hanno visto in prima linea sui fronti caldi del mondo.

© Livio Senigalliesi, Afghanistan, 2002

Memories of a war reporter, si intitola un corposo volume pubblicato qualche anno fa in cui ripercorre in ventitré capitoli le sue storie di fotografo di guerra: in quell’occasione scrissi una lunga presentazione in cui ho tentato di descrivere la sua esperienza di fotografo di guerra attraverso le sue fotografie e i suoi racconti che accompagnano i diversi capitoli.
Al proposito scrivevo, tra l’altro: “Le guerre, il male, la vita nella sua concretezza e durezza: questo ha voluto raccontare per molti decenni con le sue fotografie Livio, scevro da inutili formalismi, fedele a una fotografia diretta, senza compiacimenti estetici, una fotografia squisitamente politica nel senso alto del termine.”

Insieme al volume, nel corso degli ultimi anni, ha preso vita una mostra importante che raccoglie una selezione di questi reportage realizzati nel corso di tre decenni in 4 continenti: una mostra, intitolata Side effects, che dopo svariate tappe approda ora al FotoArtFestival di Bielsko-Biala una storica città all’estremità meridionale della Polonia, ai confini con Repubblica Ceca e Slovacchia.

© Livio Senigalliesi, Migranti al confine tra Serbia e Croazia, 2015

La mostra in corso a Bielsko-Biala, che nel corso degli anni ha subito diverse modifiche, comprende 60 fotografie, con alcune nuove, dal punto di vista espositivo, e alle 40 collaudate fotografie a colori si aggiungono 20 fotografie in bianco e nero scattate in Vietnam alle vittime dell’Agent Orange a 40 anni dalla fine della guerra. Le fotografie a colori sono state scattate in Afghanistan, Kosovo, Caucaso, Cambogia, Congo, Palestina, Kashmir, Kurdistan, Libano, Ruanda, Bosnia, Uganda, Guatemala e Mozambico. Anche in questo caso accompagna la mostra l’edizione in inglese del volume Memories of a war reporter, un volume che è stato acquisito dal Tribunale per i crimini di guerra de L’Aja quale testimonianza oculare di crimini e atti di genocidio accaduti in varie zone di conflitto.

© Livio Senigalliesi, Grozny, Cecenia, 2004

Scrive Livio su questi suoi reportage: «Sono fotografie scattate da vicino, stando in mezzo alla gente che soffre, condividendo i pericoli, il freddo, la fame, percorrendo gli stessi sentieri di fuga, consumando le suole delle scarpe secondo le regole del buon giornalismo, tornando negli stessi luoghi per anni per documentare i cambiamenti o per raccogliere le storie dei sopravvissuti.»

Livio ‒ aspetto da non sottovalutare ‒ è una persona amabile e amata, conosciuta ormai ‒ oltre che dagli operatori del settore ‒ da migliaia di studenti ai quali si rivolge da diversi anni dalle aule degli Istituti superiori e universitari. Perché Livio unisce alla sua passione documentaria quella per la divulgazione di un messaggio di pace, non asettico e acritico ma fortemente impegnato e accompagnato quindi da acute analisi di alcuni gravi problemi che attraversano il mondo.

Una tappa importante questa esposizione in Polonia che sottolinea ancor più una certa disattenzione delle istituzioni italiane che dovrebbero prestare sicuramente un’attenzione maggiore verso questo autore, così bravo e impegnato.

Un dettaglio dell’allestimento della mostra a Bielsko-Biala, in Polonia

Livio Senigalliesi

Side effects

Mostra fotografica in corso al FotoArtFestival di Bielsko-Biala (Polonia)

 

Volume Livio Senigalliesi, Memories of a war reporter

Edizione in lingua inglese, pagine 278, formato cm 13×20.

Distribuito via web da Blurb.com

Info: https://liviosenigalliesi.com/

Altri articoli di questo autore

Condividi

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi
X