In arte Kamila Kansy, fotografa polacca, classe 1987, considera spirituale l’elemento surrealista nella sua arte.
Quando crea si rivolge spesso ai miti e alle fiabe e, nella misura del possibile, si allontana dal mondo reale e quotidiano.
La sua fotografia artistica è una fusione di amore, bellezza, innocenza, dolore e morte, catturati in modo surreale.
Il surrealismo è la base di ogni opera d’arte, su cui sono montate tutte le emozioni, i pensieri…
“Non mi interessa documentare, cerco piuttosto di dare vita a una realtà di un tipo possibile che probabilmente desideriamo ardentemente, che evochi emozioni, a volte spaventi, che riempia un’assenza senza nome, una mancanza di qualcosa o qualcuno, dando accesso a nuove esperienze che sono sconosciute nella vita quotidiana regolare.
La struttura delle mie opere è simile alla struttura di un sogno in cui le tendenze naturali di raccolta e organizzazione di impulsi e motivazioni coincidono con scontri irrazionali di oggetti e sentimenti. L’isolamento e le ferite sono chiuse in schemi, ordini inquieti e artificiali, incantesimi visivi creati per dividere la bestialità dall’umanità e i sogni dall’orrore.”
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