Lacedonia rilancia il MAVI e la straordinaria collezione di foto di Frank Cancian inaugurando il nuovo allestimento museale, una mostra temporanea dell’artista nigeriana Etinosa Yvonne e la nuova Biblioteca degli Autori Irpini
Il 25 MAGGIO a Lacedonia si è svolto un triplice evento inaugurale di grande importanza culturale per il territorio irpino.
Il MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino viene pienamente riaperto al pubblico con un nuovo allestimento, dopo una completa ristrutturazione finanziata con fondi del P.S.R. Campania 2014-2020 grazie a un progetto di +tstudio presentato dal Comune di Lacedonia. Torna quindi accessibile al pubblico, in un dispositivo del tutto rinnovato, con una selezione di stampe fotografiche di alta qualità eseguite dai negativi originali e altri materiali cartacei e digitali, lo straordinario studio di comunità realizzato a Lacedonia per mezzo delle immagini fotografiche da Frank Cancian nel lontano 1957, che sessant’anni dopo fu donato dall’antropologo americano al MAVI e ne costituisce il patrimonio fondamentale.
Per citare Francesco Faeta, docente universitario di Antropologia, uno dei maggiori esperti italiani di antropologia visuale, questa collezione costituisce «uno straordinario studio di comunità attraverso la fotografia, che resta uno dei più rilevanti frutti dell’impegno delle scienze sociali americane, particolarmente negli anni Cinquanta e Sessanta, nel nostro Paese. (…) Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni – aggiunge Faeta – ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità».
Il valore scientifico ed estetico di questo patrimonio conferisce al MAVI un ruolo di primo piano nell’ambito dei centri culturali irpini e di tutto il Sud interno. Oltre a custodire il fondo Cancian, il museo espone mostre temporanee e realizza attività di animazione culturale, divulgazione e ricerca.
Pertanto, nella stessa occasione sarà inaugurata la mostra multimediale “It’s All In My Head” della fotografa documentarista e artista visiva nigeriana Etinosa Yvonne, già presentata alla Biennale di arte contemporanea di Berlino, prodotta in Italia dal festival Castelnuovo Fotografia e prestata da questo al MAVI nell’ambito di una partnership con il festival diretto dalla storica dell’arte Michela Becchis e dall’architetta Elisabetta Portoghese. Il progetto di Etinosa Yvonne è tuttora in corso: tramite conversazioni che si trasformano in ritratti fotografici sovrapposti a testi accompagnate da immagini in movimento, esso interpella i sopravvissuti al terrorismo e ai casi di estrema crudeltà in Nigeria focalizzando l’impatto di queste atrocità sulla salute mentale e psicologica delle persone.
La partnership con Castelnuovo Fotografia proseguirà poi con l’esposizione di una selezione di stampe di Frank Cancian, prestate dal MAVI, nella prossima edizione del festival che si terrà a Castelnuovo di Porto (Rm) dal 22 al 30 giugno.
Infine, sarà tagliato il nastro della Biblioteca degli Autori Irpini, la più vasta collezione esistente – grazie a centinaia di donatori – di libri di autori del nostro territorio, o che l’abbiano raccontato o analizzato.
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