
Questa bambina sono io a quattro anni quando mio padre che amava le belle fotografie ha investito del denaro per portare tutta la famiglia, tata compresa, nel “negozio del fotografo” che le fotografie di ritratto le sapeva fare molto bene!
Era il 1964 il bell’abito delle bambine era rigorosamente bianco, nei capelli la leggerezza di un fiocco dal sapore cinematografico, l’espressione seria per far esaltare i lineamenti. Mi sembra ancora di sentire “guarda nell’obiettivo, concentrati, non pensare ad altro… sei una vera modella!”. Ricordo ancora che questo scatto è rimasto per circa otto anni! nella vetrina del negozio di foto-cine-ottica di Ganio G. a Torino in corso Stati Uniti quasi all’angolo con Via San Secondo. Un negozio famoso tant’è che il famoso Lello Piazza lo cita in un’intervista alla Nikon dichiarando che nel 1967 :“Scesi dal tram 13 alla stazione di Porta Nuova con molta circospezione. In tasca avevo 145.000 lire, frutto di fatiche e risparmi di mesi. La mia meta era Foto Ganio, nel vicino corso Stati Uniti, dove in vetrina, come una sposa tanto virtuosa quanto a lungo attesa, mi aspettava una Nikkormat FTn con il classico Nikkor 50/2”.
Tengo molto a questa fotografia perché dentro a questa immagine si racchiudono segni ancora oggi carichi di significato. Il primo è il valore del “bel ritratto” quello che alla fin fine solamente un vero professionista è in grado di realizzare ed è quello che poi rimarrà per sempre. Non solamente nella memoria del cellulare o del computer ma anche stampato, incorniciato ed esposto in casa. Non a caso in questi ultimi anni è rinato il ritratto d’autore con grande felicità dei fotografi, dei soggetti fotografati e di una spinta al commercio della fotografia. Il costo per una bella fotografia varia dall’autore, dal numero di immagini, dal formato della stampa. D’altronde i servizi fotografici per il matrimonio continuano ad esistere con l’intenzione di avere nel reportage del giorno indimenticabile della vita il ritratto da copertina di Vogue. Indiscusso il fatto che alcuni elementi sono unici nel giorno del matrimonio come il trucco, l’abito, la piega, la location….tutto concorre a rendere il ritratto unico!! Con questo concetto dell’unicità mio padre in un normale fine settimana ha regalato a sé e alla famiglia il piacere di avere un bel ricordo …. per sempre!
A me piaceva un sacco andare in quel negozio per essere fotografata: vestirsi bene, mettersi in posa come una star del cinema, sperare di rimanere bella nella fotografia per poi guardare, guardare e riguardare quell’immagine che mi faceva sentire “speciale”. Un pò troppo seria? Beh ma andava meglio avere l’aria regale piuttosto che un pò grosié. Nella vetrina del fotografo naturalmente non solamente il mio ritratto ma anche quello di altre bambine, genitori, nonni e su tutte le stampe il timbro del fotografo. La carta color crema con i bordi zigrinati che conferivano all’immagine un tocco di eleganza. Anche oggi i pochi negozi specializzati in ritratti espongono, con il consenso dei soggetti, le fotografie di media dimensione e incorniciate come quadri da musei!
Scopro che oltre ai ritratti di famiglia c’è il desiderio di avere un ritratto originale dei propri figli a pochi mesi di età! Come una fiaba …Fiumi di letteratura sul ritratto eppure ciò che più si desidera è avere un ritratto “bello”. Almeno uno. In quell’immagine siamo noi siamo veri c’è la nostra anima siamo spontanei? Non interessa nulla di tutto ciò a noi semplici umani che intasiamo il telefonino di selfie di foto fatte da genitori, amici, conoscenti, sconosciuti …. a noi interessa avere una fotografia che ci faccia sentire bellissimi! Una immagine da esposizione! Allora ben venga il fotografo che in studio, all’aperto, dove meglio desidera con le luci, con i flash, con o senza finti fondali ci renda bellissimi!! Neanche belli ma bellissimi. Se poi insieme a noi c’è il nostro gatto, cane, canarino …evviva meglio ancora! Lasciamo ai divi, alle celebrità la ricerca dell’inconscio, l’introspezione e la follia filosofica di Sant’Agostino.
Un semplice consiglio a tutti i fotografi di ritratto e non… fatevi pagare sempre!! Questo è il vostro mestiere e le promozioni lasciatale fare ai supermercati che non devono far scadere le merci!
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Dal 2015 mi dedico attivamente al progetto ArtPhotò con cui propongo, organizzo e curo eventi legati al mondo della fotografia intesa come linguaggio di comunicazione, espressione d’arte e occasione di dialogo e incontro. La passione verso la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale fra cui Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Albert Watson, Ellen von Hunwerth, Marino Parisotto, Elliott Erwitt e i più famosi fotografi dell’agenzia Magnum.
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