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La linea tra libertà dell’artista e coerenza del messaggio pubblicitario: il caso Lamborghini-Battaglia [Alessandro Tarantino]

di Alessandro Tarantino

Un vecchio adagio recita “Donne e motori: gioie e dolori”. Ed è perfettamente calzante per descrivere le sensazioni contrastanti con cui è stato accolto, nei mesi scorsi, il progetto fotografico ideato da Letizia Battaglia per l’immagine commerciale di Lamborghini da inserire nel progetto “With Italy, For italy” in cui 20 fotografi di fama internazionale raccontano le bellezze paesaggistiche d’Italia con altrettanti modelli della celebre casa di automobili.

L’accostamento ideato dalla famosissima fotografa palermitana, nota soprattutto per i suoi scatti sulle stragi di mafia nella Sicilia degli anni ’80, prevedeva l’utilizzo di giovanissime modelle.

Una bambina dai capelli rossi in primo piano su cui si posa lo sguardo del lettore mentre dietro, sfocata, una giallissima Lamborghini fa da sfondo.

E poi una ragazzina con un top corto e degli shorts di jeans, seduta su una sedia al centro di una piazza o su una panchina del lungomare.

O abbracciata ad una coetanea in mezzo alla folla, di sfondo sempre la stessa macchia gialla.

Foto che, in sé, non avrebbero nulla di volgare probabilmente. Alcune molto simili agli scatti che le stesse ragazzine potrebbero postare sui social ogni giorno. Ma che assurgono a pietra dello scandalo quando inserite nel contesto della fotografia commerciale e nell’ottica dell’accostamento machista e maschilista tra donne e motori.

Scatti, quindi, sui quali si sono concentrate centinaia di critiche fino a indurre il primo cittadino di Palermo, set della foto, a chiederne il ritiro.

La fotografia, è indubbio, deve dare adito al dibattito. Deve far parlare di sé, deve dividere. E se l’idea alla base del concept era quella di stimolare il dibattito, l’obiettivo è stato raggiunto. Tuttavia, dal punto di vista strettamente comunicativo e commerciale, l’accostamento tra le accuse di sessismo giunte alle foto e l’immagine della Casa automobilistica, di certo non è un effetto che qualunque direttore marketing auspicherebbe per i prodotti che deve commercializzare.

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