La fotografia d’autore in mostra per la città: gli spazi urbani per superare la Covid-19

La Covid-19 ha cambiato abitudini e necessità, ha costretto a ripensare a come fruire di servizi e prodotti in maniera diversa e alternativa. Tra i comparti che più hanno avuto difficoltà a ricollocarsi sul mercato c’è sicuramente quello degli eventi culturali.

A pesare non sono soltanto le restrizioni disposte dai protocolli anti-contagio, ma anche i limiti psicologici che, evidentemente, si sono sedimentati nell’animo di tanti e che impattano direttamente sulla voglia di fruire di un contenuto culturale in uno spazio chiuso, a contatto con una folla più o meno ampia.

Da qui, molti curatori e promotori culturali hanno ripensato all’offerta, riorganizzandosi in spazi aperti. Come ad esempio Fotografia Europea (di cui abbiamo scritto qui) o come la nuova manifestazione Fotografia Open, nata da un’idea di Camilla Invernizzi, che è un progetto ArtsFor in partnership con Lendlease, con il patrocinio del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura e Assessorato a Urbanistica, Verde e Agricoltura, con la collaborazione di Fondazione Forma.

La città di Milano fa da cornice alla fotografia d’autore in diverse mostre open air, allestite sulle recinzioni dei cantieri, questo vuole essere un nuovo modo di raccontare e utilizzare gli spazi della città: uno strumento di rigenerazione urbana e culturale. Si tratta di un progetto di arte pubblica, urbano e temporaneo, che cambia e si sposta nel tempo, che parla della città e alla città, ai quartieri nei quali si realizza e ai suoi abitanti, favorendo l’ingaggio di cittadini di tutte le età.

La prima tappa a Milano sarà nel quartiere Rogoredo / Santa Giulia, con la mostra Human Nature, con fotografie di Lucas Foglia (New York, 1983) allestite sulle recinzioni del cantiere Spark Two, nel nuovo business district in corso di realizzazione. Un progetto fotografico che parla di sostenibilità, di paesaggio, di clima, di attenzione e urgenza, realizzato dal fotografo americano in giro per il mondo.