Una fotografia vissuta sempre sull’onda dell’impegno, quella di Fausto Giaccone, fotografo di lungo corso, per molti anni vissuto a Milano e attualmente trasferitosi in un buen retiro sui colli laziali dove si sta dedicando all’organizzazione e all’analisi del suo archivio. Un percorso autoriale lungo il suo, a cominciare dagli anni Sessanta durante i quali Giaccone vive le sue prime esperienze di reportage sociale, attento ad alcuni eventi e fenomeni nazionali e internazionali. Curioso anche di altri fenomeni sociali come gli eventi artistici di cui spesso coglie momenti e personaggi che, a distanza di diversi decenni, acquistano un pregnante valore documentario.
A Giaccone la Galleria Valeria Bella di Milano dedica una importante mostra, intitolata Commedia umana, in cui si ripercorre sinteticamente, attraverso una attenta selezione, il suo cammino lungo la strada impegnativa del reportage umanistico. Dalle fotografie realizzate a Portella della Ginestra, in occasione del ventesimo anniversario della strage, a quelle realizzate in Sardegna, in Sicilia e in altri luoghi italiani caratterizzati dalle turbolente transizioni economico-sociali, fino agli eventi internazionali come la situazione del Portogallo negli anni Settanta o l’evento musicale del raduno nell’isola di Wight del 1970.
La sua fotografia, fedele a una concezione classica del reportage, adopera uno stile discreto, che tiene in somma considerazione il rispetto per le persone fotografate. Le sue inquadrature sono in prevalenza molto equilibrate, scevre da effetti particolari ma concepite e realizzate soprattutto con uno spirito documentario perché per Giaccone, appartenente a una generazione di fotografi impegnati, non si deve perdere di vista la funzione basilare del linguaggio fotografico in quanto strumento di documentazione del mondo.
Occorre precisare, a proposito di un altro aspetto non secondario nel linguaggio utilizzato da Giaccone, che, pur attestandosi su un’impostazione tradizionale che comunemente si associa all’uso esclusivo del bianco e nero, nei suoi lavori è molto presente anche il colore. E, in questa mostra presso la Galleria Valeria Bella, molte sono le fotografie a colori che datano fin dagli esordi dell’autore, tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta. Il colore, in queste sue fotografie, oltre a rispondere a probabili esigenze editoriali – avendo l’autore lavorato sempre con le riviste di informazione – risponde anche a un bisogno linguistico, soprattutto in alcuni reportage realizzati in Paesi come l’America latina) e regioni come la Sicilia dove l’aspetto ambientale è spesso fortemente caratterizzato da colori vivaci.
Questa mostra si configura come una ulteriore attestazione dell’importanza che Fausto Giaccone riveste nella storia fotografica italiana degli ultimi decenni.
Fausto Giaccone
Commedia umana
Galleria Valeria Bella
Fino al 30 maggio
Orari: mar./sab. h. 10 – 19 non stop; lun. 15 – 19
Via Santa Cecilia 2, ingresso da via San Damiano
20122 Milano
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