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INTERVISTA “Non Fotografi sulla Fotografia”. THOMAS GUIDUCCI – Post-Producer, Producer, Musician

di Paolo Ranzani

Come possiamo presentarti in poche righe?
 
Sono Thomas Guiducci, mi occupo di Post Produzione Digitale da oltre 20 anni, ho collaborato con tanti fotografi ed agenzie pubblicitarie, insegno Adobe Photoshop allo IED di Torino e sono – inoltre – musicista e Producer di colonne sonore.
Diciamo che non mi annoio.

Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
 
Ottimo, è l’unico ambito in cui posso fare realmente ciò che voglio.

Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
 
Buono direi, il fatto di non essere mai l’autore delle immagini ma colui che le traghetta verso la destinazione scelta mi permette di sapere quale rotta seguire ma mi lascia la libertà di navigare.
Non è così male.

Il cambio analogico / digitale subito dalla fotografia, ha cambiato qualcosa nel tuo lavoro?
 
Beh, direi di si. Mi ha dato un lavoro – in sostanza.
A parte gli scherzi, prima di occuparmi di Post Produzione lavoravo moltissimo in camera oscura e devo dire che ho fatto tesoro, nel passare dall’analogico al digitale, di quella esperienza.

Cosa ne pensi della fotografia Italiana?
 
Difficile dirlo. Credo che, dopo anni in cui avevamo molti fotografi in grado di esportare uno stile, forse oggi siamo un po’ carenti in quello.
Di contro abbiamo tanti professionisti di livello estremamente alto. Forse manca un po’ quella voglia di sperimentare ed uscire un po’ dal seminato per creare sentieri nuovi che in passato ci ha contraddistinto.
Diciamo che la colpa – quantomeno nell’ambito della comunicazione – non è forse tutta dei fotografi. Mancano anche le menti creative che hanno reso negli anni inconfondibile lo stile italiano.

E di quella estera?
 
Mi pare di intravedere una maggiore ricerca stilistica, ma forse è solo quello che filtra in superficie.
Poi bisognerebbe forse specificare cosa significa estera, stiamo parlando di un mondo – nel vero senso della parola.

Usi molto i social?
 
Abbastanza, sopratutto Instagram, anche se lo uso più a livello personale che a livello lavorativo.

Il futuro della fotografia come lo immagini?
 
Cambieranno i mezzi, forse, ma una buona immagine rimarrà sempre una buona immagine.
Almeno mi auguro.

Cosa ne pensi delle problematiche inerenti al diritto d’autore per i fotografi Italiani?
 
Credo che con internet sia diventato tutto più difficile.
Si trova di tutto (anche su siti di stock) per qualsiasi esigenza.
Spesso nemmeno si credita l’autore.
Per questo, senza intaccare il diritto d’autore che rimane sacro, credo che sia sempre più importante lavorare sul rendersi riconoscibili in qualche modo.

Se c’è qualche cosa che non ti ho chiesto ma che vorresti dire… aggiungila.
 
Mi sono un po’ stancato di fare smart working 🙂
 

Grazie e a presto e di persona!  🙂
 

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