Come possiamo presentarti in poche righe?
Mi chiamo Agnese Cacciola in arte NEJA. Sono una cantautrice che ha iniziato ad avere successo nel 1998 con la Italodance. Il mio brano di punta è Restless, seguito da Shock e The game… quest’ultimo mi ha fatto vincere un Disco per l’estate nel 99. Ho partecipato per 3 edizioni al Festivalbar. Ho continuando dopo il successo a vivere di musica con progetti eterogenei, dal jazz alla musica elettronica. Attualmente insegno anche canto e sto realizzando un programma radiofonico
Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
Amo andare a mostre fotografiche, mi affascina il taglio che un fotografo sa dare alla realtà. E anche la capacità di saper cogliere quell’attimo di eterno
Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
La vivo con curiosità, sono stata fotografata da molti fotografi per i vari magazine ed è interessante vedere come ognuno mette qualcosa di sé mentre fotografa me. Mi piace vedere come loro mi vedono. Io sono super critica e non mi piaccio molto, vedermi in fotografia mi mette sempre un po’ in discussione e così mi fido del fotografo.
Quali sono i fotografi (italiani e non italiani) che conosci e che apprezzi?
Conosco i lavori di David LaChapelle, di Avedon ed Helmut Newton, conosco un po’ meno gli italiani, di sicuro quello con cui ho lavorato di più e che mi conosce meglio è proprio quello che mi sta intervistando, Paolo Ranzani (!!!) e molte delle mie immagini più care le ha prodotte lui.
Mi lusinga molto questa cosa, ma andiamo avanti. <3
Usi molto i social? Quanto per lavoro e quanto non per lavoro?
Dovrei usarli di più e soprattutto meglio, spesso diventano dei diari personali aperti a tutti. Strano come a volte si riesca ad essere più intimi in un contesto così poco intimo. Diciamo che raramente posto cose sulla mia vita privata, lo uso soprattutto per scopi lavorativi o di esposizione per la mia immagine.
La fotografia è una delle espressioni che più ha subito la mutazione tecnologia, come ti immagini il suo proseguo nel futuro?
Credo diventerà, come la musica sempre più “liquida”, nulla di tangibile, tutto molto virtuale
Usi lo smartphone per fare le fotografie o hai anche una fotocamera?
Uso solo lo smartphone per fare foto… mi piace la velocità che ti assicura, sono impulsiva anche con lo sguardo quindi mi piace la possibilità di vedere, pensare e agire immediatamente.
Quante fotografie realizzi in un giorno o in una settimana?
Io amo molto viaggiare e andare ai musei quindi quando posso fare queste due cose, le foto abbondano. Purtroppo negli ultimi tempi ho viaggiato poco, spero di rifarmi presto.
Hai conoscenza sul diritto di autore delle fotografie?
A volte ho fatto degli errori madornali, postando foto senza citarne la fonte… questa cosa è irrispettosa nei confronti di chi ha impiegato il proprio talento e conoscenza, anche nel campo musicale è un argomento spinoso, ma credo sia solo in Italia che si rispettino poco le regole, manca la cultura, dovremmo iniziare dalle scuole a far passare queste nozioni in tutti i campi.
Grazie, buon tutto e buona musica.
Info su Neja
INSTAGRAM: NEJA.OFFICIAL
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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