INTERVISTA “Non fotografi sulla fotografia” : MICHELE GIANNINI – Dialoghi tra cornice e immagine
Come possiamo presentarti in poche righe?
Mi chiamo Michele Giannini, sono un corniciaio da oltre 35 anni svolgo il mio lavoro nella mia bottega artigianale a Torino. Ho una grande esperienza, più che nella fotografia in ciò che può servire alla fotografia quando diventa opera. Per molte mostre ho collaborato con i fotografi usando il miglior materiale, quello più appropriato rispettando le opere e cercando sempre un dialogo tra immagine e cornice, quello che c’è oltre all’immagine deve accompagnare, mai distrarre, mai disturbare, semmai sublimare.
Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
Amo da sempre la fotografia anche a livello personale con predilezione dei paesaggi montani d’alta quota, quando viaggio mi prendo il tempo necessario per raccontare con la fotografia ciò che ha per prima impressionato il mio sguardo.
Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
Come dicevo prima collaboro con diversi fotografi che si rivolgono a me per avere consigli riguardo la cornice più adatta per valorizzare la loro opera. È una sinergia che si deve formare dopo molte valutazioni, io devo imparare ogni volta a comprendere, non solo le immagini, ma tutto il senso e il significato del lavoro. Per me è un lavoro molto profondo ma esaltante.
Quali sono i fotografi (italiani e non italiani) che conosci e che apprezzi?
Spazio da Basilico a Newton, da Avedon a Ghirri, dalla Woodman a Frank, da Gastel a Demarchelier, e così via.
Usi molto i social?
Spesso ma male, un po’ a casaccio, sono poco tecnologico, ho già seri problemi con le mail (ride)
La fotografia è una delle espressioni che più ha subito la mutazione tecnologica, come ti immagini il suo proseguo nel futuro?
Posso immaginare che nell’ambito digitale si sposti l’asticella sempre più all’avanguardia, cambieranno i materiali e le visioni ma un’opera appesa al muro sarà ancora per molto una necessità umana.
Usi lo smartphone per fare le fotografie o hai anche una fotocamera?
Principalmente uso lo smartphone ma amo anche il Fotografare con la macchina digitale, lo smartphone mi fa scattare in modo frenetico, la fotocamera mi obbliga alla calma.
Quante fotografie realizzi in un giorno o in una settimana?
Varia a seconda se lo faccio per prendere appunti per lavoro oppure i memo nel tempo libero o i viaggi per vacanza.
Hai conoscenza sul diritto di autore delle fotografie?
Sì conosco il tema, complesso e di non facile interpretazione per tutti.
Quando non lavori di cosa ti occupi?
Ho diversi hobby che spaziano da ogni tipo di curiosità culturale, vado per musei, mostre, antichi palazzi, e poi amo vari sport, trekking, tennis…
Dove ti possiamo trovare?
FLASH ART – via Borgaro 69D – Torino
phone: 339 229 8057
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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