LUCIANA ELEFANTE, come possiamo presentarti in poche righe?
A 57 anni sono una donna diversamente giovane continuamente in cerca di qualcosa che accenda un faro di interesse in una vita già molto piena, sia lavorativamente sia personalmente. Da oltre 10 anni lavoro nel settore degli eventi, in modo specifico nel mondo del golf. Un lavoro che mi dà la possibilità di esprimere la mia versatilità applicata a una spiccata e innata dote organizzativa. E di girare in luoghi bellissimi!
Che rapporto hai con la fotografia nel tuo mestiere?
Occupandomi di eventi, la fotografia ne è una parte irrinunciabile e peculiare. In tempi passati, utilizzando una reflex, mi sono anche occupata personalmente delle foto durante gli eventi (come dimostra la foto della cover), con risultati sufficienti solo fino a quando non abbiamo cominciato a utilizzare fotografi professionisti. E guardando le loro foto ho appeso la mia reflex al chiodo.
Che rapporto hai con la fotografia fuori dal tuo mestiere?
Per me la fotografia è arte, l’apprezzo così tanto come un quadro, una scultura, un’architettura. Resto affascinata da quanto una foto possa esprimere con un gioco di luce, un dettaglio, un primo piano. Una bella foto è un occhio che ti guarda scavando nelle tue emozioni.
Quali sono i fotografi (italiani e non italiani) che conosci e che apprezzi?
Sono banale e scontata perché non ho una grande e raffinata conoscenza del mondo della fotografia, ma ho amato e amo tantissimo Robert Mapplethorpe con la sua irriverenza, Annie Leibovitz per la sua grande bravura ritrattistica, Anne Geddes per l’originalità e Giovanni Gastel perché ho avuto modo di incrociarlo nel mio lavoro quando ha fotografato una collezione di moda di un cliente dell’agenzia in cui lavoro. Mondo, quello della moda, in cui era particolarmente a suo agio e in cui esprimeva tutta la sua genialità.
Usi molto i social?
Sì, molto. Sai per motivi professionali, sia per passatempo e per curiosità.
La fotografia è una delle espressioni che più ha subito la mutazione tecnologica, come ti immagini il suo proseguo nel futuro?
Una continua evoluzione, senza punti di arresto, perché la fotografia coglie l’attimo e dell’attimo ne coglie anche le mutazioni
Usi lo smartphone per fare le fotografie o hai anche una fotocamera?
Uso solo lo smartphone oggi
Quante fotografie realizzi in un giorno o in una settimana?
Dipende, durante normali giornate scatto foto solo se c’è qualcosa che attira la mia attenzione. Ma se sono in viaggio mi scateno, perché sono tante le immagini che voglio fermare. E poi scatto tantissime foto food, perché amo cucinare e amo la cucina e le esperienze enogastronomiche
Hai conoscenza sul diritto di autore delle fotografie?
Assolutamente sì. Materia molto complessa e ancora imperfetta.
Quando non lavori di cosa ti occupi?
Ho una compagna, tre figli acquisiti, due cani e due gatti che mi assorbono particolarmente. Ma mi dedico anche alle Sardine Torino e alla gestione del gruppo Facebook. Quando sono ispirata scrivo e, come forse milioni di persone, ho un romanzo nel cassetto. Chissà se vedrà mai la luce!
Luciana Elefante
https://quellochesodime.wordpress.com/
https://www.facebook.com/luciana.elefante/
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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