
…Uno però lo ricordo con particolare affetto e ammirazione: Gigi.
Gigi Proietti, scomparso recentemente, purtroppo, lasciando un vuoto incolmabile nell’universo teatrale non solo nazionale.
La mia collaborazione con Gigi comincia nel 1976 con il suo famosissimo “A me gli occhi, please!”, spettacolo ormai considerato cult, scritto con Roberto Lerici e presentato al Teatro Tenda di Piazza Mancini, a Roma. Forse il primo one man show che ancora oggi costituisce uno dei più grandi successi del teatro italiano d’ogni tempo. Basti pensare che lo spettacolo sarebbe dovuto rimanere in scena per una sola settimana e invece replicò per ben quattro mesi consecutivi con oltre 250.000 spettatori, proprio come i grandi spettacoli di New York, Londra o Parigi.



I miei scatti fotografici hanno documentato tanti, tantissimi suoi spettacoli sia come regista che come protagonista assoluto in una sarabanda infinita di ruoli, di personaggi, di frizzi, lazzi, canzoni e macchiette come con nessun’altro.
Gigi come i petroliniani Gastone e Archimede, come Pietro Ammicca e Toto, il Cavaliere Nero, Gigi-Cirano, Gigi- Il Bugiardo, Gigi-Gaetanaccio, Gigi Romolo, Servio Tullio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco e il Superbo e tutti gli altri Re di Roma, Gigi-Kean. Gigi, Gigi, Gigi e ancora Gigi, sempre diverso, sempre divertente e avvincente, col suo entusiasmo e la sua generosità verso il suo pubblico. Un pubblico che lo segue e che lo adora, che ha imparato a memoria tutte le gag più esilaranti dei suoi Cavalli di Battaglia e, in coro, le anticipa nel mentre le propone. Un pubblico che alla fine di ogni suo spettacolo non lo vuole far andare via e chiede, pretende un bis dopo l’altro che lui concede, e si concede, senza risparmio divertendo e divertendosi.
Con Gigi si era instaurato un rapporto di profonda amicizia che travalicava quello professionale e, quando possibile, ci si frequentava anche al di fuori dei teatri.
Sprigionava allegria ed energia da tutti i pori e non solo sul palcoscenico anzi, nel privato, forse era ancora più divertente. Amava la buona cucina e il buon bere e la sera, dopo teatro, a cena, si scatenava ancora di più. Ad un certo punto della serata, inevitabilmente, spuntava fuori una chitarra che, instancabilmente, non mollava fino all’alba deliziando tutti con la sua inconfondibile voce e la sua verve.
Ma ci si divertiva di più quando, negli spostamenti da una città all’altra durante le tournée o nel ritorno a casa, si era in “Viaggio con Gigi”. Lui non guidava mai e ti teneva sveglio e sulla corda, senza tregua, con un continuo di battute, barzellette, aneddoti, citazioni, imitazioni.
Viaggi che ti auguravi non finissero mai!



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Tommaso Le Pera

Nasce a Sersale (CZ) e si trasferisce a Roma all’età di 20 anni, dove attualmente vive e lavora. E’ stato definito “ Il Fotografo del teatro italiano” per eccellenza. Dopo una prima esperienza in campo cinematografico (quasi tutta la saga degli “spaghetti western”) e televisivo (alcuni dei più importanti sceneggiati), attratto dal mondo teatrale, abbandona questi settori per dedicarsi unicamente a quella che è la sua passione: il teatro di prosa. Comincia col fotografare e proporre le sue immagini a quelli che calcano la pedana del Folkstudio, il mitico locale di Via Garibaldi a Roma, fucina e trampolino di lancio per artisti di ogni genere. Gli anni ’60-’70 sono il periodo della cosiddetta Avanguardia Teatrale. Le “cantine” romane” sono piene di gruppi alla ricerca di un nuovo e moderno modo di esprimersi teatralmente. Tommaso Le Pera, usando fotografare durante lo spettacolo, senza interrompere il corso naturale della recita, inventa e propone la tecnica della fotografia dinamica e in movimento che è la sua carta vincente. Le sue immagini sono perfettamente aderenti a quel tipo di teatro fuori dai canoni; gli spettacoli di Memè Perlini, Giancarlo Nanni, Giancarlo Sepe, Vasilicò, Mario Ricci, offrono innumerevoi spunti ed occasioni per quelle fotografie “nuove”. Ma ben presto si accorgono di lui anche quelli che operano nel teatro ufficiale, quindi si occupa degli spettacoli di Eduardo e Peppino De Filippo, di Romolo Valli e Giorgio De Lullo, Gassman, Albertazzi, la Moriconi, Gianrico Tedeschi, Lavia, Mariangela Melato, Gigi Proietti, Eros Pagni, Antonio Calenda. Praticamente tutto il teatro italiano senza trascurare le compagnie minori e i giovani talenti. E’ molto apprezzato all’estero, in Germania, in Francia e negli Stati Uniti dove si reca frequentemente chiamato da formazioni locali per la realizzazione di servizi fotografici a spettacoli. Per tanti anni fotografo ufficiale del Festival di Spoleto e di Benevento, ma anche di altre rassegne storiche come Taormina, Siracusa, Todi, Asti, con più di 4500 spettacoli fotografati, detiene ormai il più vasto archivio mondiale di teatro.
A livello editoriale, oltre che con riviste del settore, collabora regolarmente con le maggiori testate italiane. E’ stato uno del fondatori, nonché consulente iconografico, della rivista di teatro “Prima Fila”. E’ autore di diversi libri sul teatro. Tanto ha pubblicato Tommaso nel corso della sua carriera (Pirandello, Shakespeare, Goldoni), ma ancor più che la passione condivisa per la “più umana delle Arti” come definisce il Teatro la scrittrice Dacia Maraini, ha fatto nascere il progetto ARTSIPARIO-LEGGI IL PALCOSCENICO con la casa editrice Manfredi Edizioni. Specializzata in edizioni d’arte moderna e contemporanea, dal 2015 la Manfredi inizia anche a collaborare con Tommaso Le Pera per la realizzazione e stampa di libri dedicati ai grandi nomi del palcoscenico, per l’appunto, consapevoli entrambi, editore e fotografo, che nulla resta dopo lo spettacolo se non le fotografie di scena e la loro memoria in un libro. E così da MARIANGELA MELATO, GABRIELE LAVIA, ANTONIO CALENDA, GIGI PROIETTI e TATO RUSSO (ultimo pubblicato nel 2018) l’Autore mette in stampa un excursus di grandi nomi che hanno fatto la storia del teatro italiano, con numerose e famose pièce che si disvelano tra pagine e immagini di alta qualità editoriale. Molte sono state le mostre realizzate in questi anni e sue fotografie sono conservate in musei ed esposte in gallerie d’arte in Italia e all’estero.
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