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I volti di un’altra pandemia

di Pio Tarantini

© Leonello Bertolucci – Festa della Madonna della Grotta a Carpignano, Salento

Da ormai molti anni una malattia letale colpisce gli sterminati uliveti salentini: un insetto micidiale, la Xylella, sta uccidendo milioni di ulivi, veri e propri boschi che denotano da secoli il paesaggio salentino. Per chi, come me, in questa terra è nato risulta particolarmente doloroso percorrere le strade salentine tra alberi ingialliti, rinsecchiti o completamente morti i cui tronchi, a volte secolari, si stagliano nudi contro il cielo. L’ulivo è qualcosa di più di un semplice albero nella nostra cultura occidentale: è radicato nella nostra memoria collettiva sin dai tempi di Omero e questa terra a Sud-Est dello Stivale, così vicina alla cultura classica dell’antica Grecia, è ancor più legata a questa pianta dalle molteplici valenze, da quelle alimentari ed economiche a quelle simboliche.

© Leonello Bertolucci - Un ulivo vittima della Xylella, Salento

Proprio in questa terra un affermato fotografo e pubblicista dell’area milanese, Leonello Bertolucci, ha trovato da qualche anno la sua seconda casa e qui ha realizzato e continua a realizzare numerosi lavori fotografici. Il più recente ha preso forma in un volume, 60 milioni, i volti di un’altra pandemia, che è il racconto fotografico di questa immane tragedia naturale che cambia la configurazione del territorio, l’economia agricola, il paesaggio e crea un grave deficit ecologico-ambientale, venendo meno il grande contributo di queste sterminate piantagioni alla purificazione dell’aria e di contrasto alla desertificazione.
Leonello Bertolucci con la passione di uno sguardo che concentra, oltre alla sua consolidata capacità visiva, l’amore per una terra in cui trascorre lunghi periodi dell’anno, ha percorso a lungo questi campi feriti mortalmente dalla micidiale malattia e ha tratto un reportage in un secco bianco e nero in cui accanto alle fotografie degli alberi malati o morti, spesso ridotti a tronchi scheletrici, ha inserito altre immagini che raccontano diversi aspetti di questa terra.

© Leonello Bertolucci – La festa del fuoco a Zollino, Salento

Si tratta di paesaggi urbani e campestri in cui a volte si muovono figure umane, particolari architettonici, dettagli naturali o di paesaggi umani dove le persone sono riprese in situazioni di vita quotidiane o impegnate in antichi riti.
Bertolucci non ha voluto quindi limitare il racconto di questo dramma al semplice e diretto resoconto visivo degli alberi ammalati o morti ma ha contestualizzato il dramma naturale nella storia di questa terra.
Il regista Edoardo Winspeare, che in Salento vive e ha girato molti suoi film, in prefazione al volume, sottolinea le responsabilità delle classi dirigenti che – a dire il vero come in molte altre parti d’Italia – non sono state capaci di un serio progetto di sviluppo economico che tenesse conto della tradizione del territorio. Si è infranto così, scrive Winspeare, il sogno di un Salento come un giardino mediterraneo e aggiunge però, aprendo uno spiraglio di speranza, che adesso “è il momento di rigenerare la nostra amata Puglia e con essa noi stessi”.
Così lo stesso Bertolucci, nella presentazione del lavoro, sottolinea come questa esperienza, vissuta in concomitanza del periodo pandemico, lo abbia segnato profondamente e, tra le tante microstorie di questa sua avventura, ricorda come abbia trovato nei tronchi contorti di queste magnifiche piante morenti, forme antropomorfiche. “Quando se ne va una persona anziana,” scrive il fotografo “ma anche un ulivo secolare, si perde un testimone del tempo, un pezzo della memoria collettiva. E cosa è la fotografia se non, anzitutto, memoria?”

© Leonello Bertolucci - Un ulivo vittima della Xylella, Salento

Leonello Bertolucci

60 milioni, i volti di un’altra pandemia

Testi di Edoardo Winspeare e Leonello Bertolucci

Pagine 72, formato cm 22×22, Edizioni Esperidi, euro 18,00

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