La Galleria Gallerati di Roma ‒ prende il nome dal gallerista Carlo, fotografo egli stesso e curatore ‒ è una realtà ormai consolidata da molti anni nel panorama espositivo fotografico della Capitale.
In una città dove gli spazi espositivi privati dedicati alla fotografia non paiono godere ottima salute il percorso della Galleria Gallerati si conferma come una certezza, perseguendo una linea ben definita tra il rigore della fotografia classica e le sperimentazioni in cui i linguaggi si sovrappongono in una trasversalità che pare essere diventata ormai una caratteristica dei nostri giorni.
La mostra in corso, +D1 – Ritratti corali, di Marina Alessi, appartiene al filone della fotografia classica e, se vogliamo ancor più semplificare, a uno dei più tradizionali generi fotografici, il ritratto.
Curata da Manuela De Leonardis la mostra consiste in una selezione di nuovi ritratti che Marina Alessi ha realizzato con il suo collaudato metodo: fondale neutro, luce diffusa, morbida e, soprattutto, un’interazione con i soggetti fotografati che ne coglie la spontaneità e l’intesa con la fotografa.
Sul rapporto tra fotografo e soggetto fotografato e sul comportamento/atteggiamento che il soggetto assume trovandosi davanti all’obiettivo si è a lungo riflettuto e fa bene la curatrice Manuela De Leonardis a sottolineare, nella presentazione della mostra, questo aspetto. Al proposito la curatrice ricorda una riflessione di Roland Barthes nel suo noto saggio La camera chiara: «[…] Quattro immaginari vi s’incontrano, vi si affrontano, vi si deformano. Davanti all’obbiettivo, io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte».
Marina dunque cerca e trova sempre un approccio particolare con i soggetti che fotografa, creando quasi, nel breve o lungo tempo dell’incontro che sfocia nello scatto, un legame psicologico, una sorta di empatia che serve a cogliere gli aspetti più normali dei soggetti ritratti che molto spesso, tra l’altro, sono personaggi famosi e che quindi, bene o male, sono condizionati dalla loro figura pubblica. Scrive Marina a proposito del suo metodo: «Ho sempre fotografato persone: mi piace la complicità che si crea quando le ritraggo e questa maniera di entrare in punta di piedi nel sentimento, nel legame. Soprattutto quando si tratta di ritratti di gruppo – famiglie con figli – ragiono molto in libertà. Non c’è la finzione della messa in posa. Anche per questo i miei ritratti rimangono classici, non di maniera: ritratti di cuore».
Marina Alessi, nata a Roma ma operante da sempre a Milano, è persona amabile e molto decisa nel perseguire con metodo rigoroso il suo percorso di ritrattistica: tra l’altro è stata uno tra i pochi fotografi/fotografe a utilizzare la mitica Polaroid Giant Camera: la macchina fotografica costruita in 5 esemplari in tutto il mondo che permette la realizzazione di ritratti in pellicola Polaroid, dunque pezzi unici, in formato 50×60.
Professionalità, passione, capacità di interagire con le persone che ritrae: mi pare che siano elementi non comunemente presenti nei percorsi dei fotografi, anche tra i più affermati, e per questo si guardano con attenzione e si apprezzano i suoi lavori.
Marina Alessi
+D1 – Ritratti corali
A cura di Manuela De Leonardis
Galleria Gallerati, Via Apuania, 55 – Roma)
Fino a venerdì 12 novembre 2021 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Tel. +39.06.44258243 | Mob. +39.347.7900049
Informazioni:
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Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e studioso ha realizzato in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi italiane pubbliche e private.
La sua ricerca di fotografo eclettico si è estesa in diversi ambiti, superando i vecchi schemi dei generi fotografici a partire dal reportage, al paesaggio, al concettuale… Leggi tutto
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