Che creatura infinitamente complessa è l’Essere Umano.
Ci sono così tante cose da tenere in considerazione.
Ci sono i pensieri, i culti, le ideologie, le religioni, le politiche, le relazioni
e ci sono mille Domande che ogni giorno ci poniamo.
Ci sono persone e persone. Come ci sono,
domande e domande.
Nel Viaggio di oggi vi porto nel nostro Bel Paese, a Latina, nel Lazio, e questa storia inizia con una semplice domanda:
“Come Stai?” .
Ed è il 2022.
In un giorno qualunque di piena estate trovo Roberta, una grande amica di famiglia da sempre, passeggiando sulla spiaggia:
“Ciao Rob! Come stai?!”.
Sembra una domanda così banale, eppure tante volte se ne sottovaluta l’importanza.
Quel giorno Roberta ha voluto rispondere sinceramente ed io, altrettanto sinceramente, ho voluto ascoltare la sua Storia, sempre più coinvolta ed incredula ad ogni parola.
Quell’anno il padre di Roberta, Sergio Malossi, è venuto a mancare.
Fu un anno difficile e doloroso che l’ha condotta in un “viaggio a ritroso nel tempo” sin fino al 1958.
Qualche giorno dopo il tragico evento Roberta cercava conforto fra i ricordi del padre, nel suo studio.
Una foto sbiadita trovata nel cassetto della scrivania le capita fra le mani.
Da quel momento, qualcosa è cambiato: stava per muovere i primi passi di un cammino che nemmeno lei avrebbe mai immaginato di intraprendere.
Suo padre lavorava come Dirigente Responsabile nella Sezione di Fisica Sanitaria nella Centrale Nucleare di Latina, (“Littoria”, il nome originario ai tempi della bonifica- 1934), era un Pioniere del Nucleare.
Questo lei lo sapeva bene, ma aveva pochi ricordi di quel periodo, d’altronde all’epoca era solo una bambina.
Quella foto sbiadita che le capitò fra le mani, ritraeva il padre mentre era a lavoro, con il camice bianco ed occhialini di protezione :
“Ma cosa stava facendo?” Si chiese.
Un’altra “semplice” domanda che stimolò però la sua curiosità ed alimentò il desiderio di sapere di più sul lavoro del padre, il quale era presente sul sito già nel 1961 quando la Centrale Nucleare era ancora in fase di costruzione.
Si mise alla ricerca di risposte e decise così che doveva incontrare, conoscere ed intervistare, laddove fosse ancora possibile, visti i molti anni trascorsi, gli ex-colleghi e lavoratori della Centrale. Uno ad uno.
I Pionieri del Nucleare.
Il Viaggio di Roberta, lungo un anno intero, inizia con un profondo vuoto che in qualche modo avrebbe voluto colmare, cercando di sentirsi ancora vicina al suo papà tramite i ricordi di chi lavorava con lui, ma che al contempo, la porterà a ricostruire il vissuto lavorativo di questi uomini e tutta la Storia della Centrale Nucleare di Latina, fino ad i giorni nostri.
Le giornate erano scandite di volta in volta da un nome diverso. Man mano che cercava, pian piano trovava.
Non era cosa semplice, d’altronde erano trascorsi più di 30 anni dalla chiusura della centrale.
Ognuno di loro faceva tesoro di ricordi preziosissimi legati alla nostra Storia, del Nostro Paese, di quello che tutt’oggi è ancora lì, la Centrale Nucleare di Latina.
Man mano che faceva la loro conoscenza più lei si legava a loro ed al pensiero di fare tesoro dei loro ricordi e di trovare il modo di raccontarli, di non perderli.
Giorno dopo giorno, si rafforzava in lei il desiderio di trasmettere le loro testimonianze, soprattutto alle nuove generazioni, per non dimenticare un cruciale momento socio-economico della Storia del nostro Paese, visto che la Centrale oggi, è in via di smantellamento.
E’ così che Roberta e la sorella Antonella, grazie al materiale professionale lasciato dal padre e dalle testimonianze che man mano ascoltavano, si resero conto ben presto di aver raccolto del materiale documentaristico oggettivamente importante che diede vita alla mostra pubblica:
“Latina ed i Pionieri del Nucleare” al Museo di Latina. (Ad oggi puoi saperne di più su : www.pionieridelnucleare.org)
Ora, immaginate l’emozione incontenibile quando Roberta realizza di aver raggiunto un suo traguardo personale: grazie al suo lavoro e la sua determinazione, è riuscita a radunare ed in seguito a portare, I Pionieri a raccontarsi ed a raccontare la Centrale Nucleare dopo moltissimi anni, davanti ad un pubblico dove erano presenti più di duecento adolescenti.
Una Nuova Generazione ha potuto ascoltare le testimonianze dirette che altrimenti sarebbero andate perdute. I Pionieri ancora una volta hanno potuto sentirsi utili per la Storia del nostro Paese. Direi quindi, anche un traguardo sociale.
Il Primo Pioniere, Latina e La Centrale
Queste persone sono i testimoni di un’epoca in cui il nucleare in Italia esisteva, forniva energia elettrica a tutto il sud del Lazio ed era a due passi dalla capitale.
Un’epoca in cui l’Eni, con presidente Enrico Mattei, le cui idee erano quelle di un’Italia indipendente nel settore energetico, costituisce l’Agip Nucleare e la SIMEA.
Due aziende del gruppo Eni, con il compito di formare il personale atto a studiare, progettare e costruire la centrale . Era il 1958 quando il presidente Mattei, il “primo Pioniere”, pone la prima pietra di questo grande progetto. In pochi anni si è assistito ad uno sviluppo sociale dell’intera area: La costruzione della Centrale ha fatto sì che Latina passasse da centro prettamente agricolo, a centro industriale; ed il borgo vicino (Borgo Sabotino), piano piano si è sviluppato grazie agli operai che vi venivano a lavorare.
Nel 27 Dicembre del 1962, dopo appena 5 anni dalla posa della prima pietra, la Centrale Nucleare di Latina produce energia elettrica dall’atomo, la sua accensione ( in gergo chiamata “criticità”). Fù la prima ad essere costruita in Italia e divenuta nel giro di pochissimo tempo la più grande dell’Europa Continentale.
Fra il 1963 ed 1964, quasi due anni dopo la misteriosa scomparsa di Enrico Mattei, la proprietà della Centrale passa all’ ENEL. Continuerà a produrre energia elettrica a tutto il sud del Lazio fino al 1987, quando la sua attività viene fermata prima del tempo, a seguito del Referendum Nazionale sul Nucleare.
Behind the Scenes: L’importanza della Fotografia
Ho provato e riprovato a concentrare quanto più possibile i punti più salienti di questa storia, seppure sia così ricca di dettagli, di intrecci fra storia e presente così avvincenti che un film non basterebbe. Ed infatti è proprio qui dove io, e la mia Nikon z6ii, entriamo a far parte di questo “viaggio”.
Man mano che Roberta raccontava, più io mi emozionavo ad ogni sua emozione.
Trovavo incredibile quanta energia avesse dedicato a queste persone e con quanta cura, dedizione e passione avesse portato alla luce uno spaccato di vita quotidiana della Latina di allora e delle relazioni umane interne ed esterne alla centrale che hanno segnato un capitolo della storia del nostro paese che non tutti conoscono.
In quel pomeriggio d’estate del 2022 di racconti, nacque l’idea quindi di creare un video- documentario di questa storia.
“I Pionieri del Nucleare” nasceva pertanto come un progetto documentaristico in formato video, queste fotografie sono state scattate durante le riprese di alcune interviste, come “integrazione” ad altri progetti collaterali.
Rimpiango non aver dato maggiore spazio a più scatti, poiché questa storia mi ha ricordato ancora una volta, quanto una Fotografia sia più importante di qualsiasi altra parola detta o scritta. Quanta interpretazione, quante cose nasconda e quanta curiosità possa far scaturire.
Questo viaggio nasce da una vecchia fotografia in bianco e nero, ha preso vita collezionando ulteriori fotografie di archivi storici nazionali e ci porta oggi qui, ad alcuni dei loro volti:
Pioniere, Benito Furlanetto, classe 1930. Arrivato a Latina con la sua famiglia per la bonifica agraria(1934). Parte delle terre a loro concesse fu espropriata per la costruzione della centrale e lui fu assunto nel ruolo di “monitor”(ossia, controllava i livelli di radiazioni su luoghi e persone). Ha vissuto tutta la sua vita a 200mt dalla centrale, ed ancora oggi si arrampica su i suoi alberi da frutto per potarli.
Pioniere, Gianni Gennari, classe 1938 nato in provincia di Ferrara. Assunto nel 1960 dall’Agip Nucleare, addestrato dapprima a San Donato Milanese, poi in Inghilterra nella Centrale di Calder Hall (insieme a Sergio, il padre di Roberta). Si trasferì a Latina definitivamente 1961 nella sezione “esercizio”. Era il capo del suo turno di produzione. Quando Latina fu spenta, data la sua grande esperienza e capacità, fu mandato dall’Enel, in giro per l’Europa a trasmettere i suoi insegnamenti e far partire altre centrali nucleari. Oggi in pensione si dedica alle sue tante passioni, fra cui la scrittura di alcune sue memorie.
Pioniera, Giuseppina Catavolo, classe 1936. Una delle donne pioniere del nucleare, Figlia di un pioniere della bonifica agraria. Fù assunta dall’Eni nel 1959 nel ruolo di segretaria. Date le sue capacità acquisite, la sua carriera l’ha portata a spostarsi negli uffici dell’Enel a Roma dopo la chiusura del Nucleare.
Pioniere, Corrado Stefanoni classe 1933. Nato nel Viterbese, figlio di un ferroviere, fu assunto dall’Agip Nucleare nel 1958, e dopo essere stato istruito dall’Eni a San Donato Milanese, fù mandato a Latina nel reparto di Fisica Sanitaria ad occuparsi dei controlli ambientali da radiazione in tutto il territorio della provincia. Oggi continua a leggere, studiare e documentarsi sulle nuove scoperte non solo in ambito nucleare .
Grazie Roberta per avermi resa partecipe di questo tuo Viaggio nel Tempo e nelle Emozioni.

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