Fotografie di paesaggi urbani molto vari – centri storici, periferie, aree produttive – unificate da uno stile asciutto dal tono quasi metafisico, costituiscono il volume Un luogo neutro realizzato da Franco Sortini seguendo il filo concettuale che i paesaggi urbani, almeno quelli delle città della vecchia Europa dove ha realizzato le fotografie, siano spesso simili e interscambiabili. Questa impostazione spiega il titolo, Un luogo neutro, in sintonia con quell’idea di non luogo che da molti anni fa parte delle analisi critiche sociologico-urbanistiche.
Un luogo neutro perché i luoghi – soprattutto quelli meno connotati architettonicamente da segni storici di lunga data come le moderne periferie – effettivamente si prestano a un gioco di interscambio visivo dove ogni veduta può appartenere allo stesso modo alla periferia di una qualsiasi città europea. Al proposito gli autori del volume, oltre a Sortini alcuni studiosi e operatori che hanno contribuito con i loro testi, hanno operato una scelta coraggiosa e azzardata decidendo di non identificare i luoghi attraverso le classiche didascalie: il fruitore del volume dunque sfoglia le immagini ignorando e non potendo verificare le sedi dei luoghi fotografati come se si trovasse di fronte a vedute di un unico immenso agglomerato urbano europeo diffuso.
Scrive al proposito Massimo Bignardi in uno dei testi di presentazione: «[…] Sortini ha lavorato muovendo dalla consapevolezza che l’immagine fotografica è soprattutto narrazione. […] Il suo è un viaggio esterno ed interno, sempre, però, condotto sul limine di un’esperienza che, rinunciando al reportage, trascrive il silenzio di realtà pervase da un tempo agonizzante che lascia poco margine alla fantasia, vale a dire a qualcosa che potrà o dovrà accadere. Un limine dal quale inquadra i luoghi narrati e che l’artista ha voluto chiamare “luogo neutro”, richiamando una definizione che Albert Camus dà della città contemporanea».
Indipendentemente da questa impostazione concettuale che per certi aspetti può apparire costrittiva – forse nessun luogo è veramente un non-luogo o un luogo neutro, se non a un primo sguardo come può essere quello del fruitore frettoloso del paesaggio urbano, ma contiene sempre margini più o meno estesi di identificazione – il lavoro di Sortini, perseguito a lungo in molte città europee, da Berlino a Lisbona, da Siviglia a Trieste e poi in molte città italiane dal Nord al Sud, è ammirevole per il rigore stilistico che lo contraddistingue e lo carica di omogeneità concettuale oltre che visuale.
Un altro dato che contraddistingue Un luogo neutro è la totale mancanza di persone nelle inquadrature, in linea con le esperienze ormai storicizzate di tanti fotografi contemporanei di paesaggio dalle esperienze americane di molti tra i Nuovi Topografi a quelle italiane di molti tra gli autori appartenenti al cosiddetto Nuovo Paesaggio Italiano. I luoghi appaino desolati nella loro struttura essenziale, quasi visioni di un inquietante day after che ha cristallizzato il paesaggio europeo contemporaneo. Eppure la nostra esperienza di spettatori e di persone raziocinanti apre spiragli a una lettura più profonda e fa volare l’immaginazione, e pare di intravedere dietro le finestre di quei moderni palazzoni periferici e dietro quelle più tradizionali dei centri storici e nelle piazze e nelle vie quell’umanità dentro cui siamo immersi, con le nostre storie e il nostro modus vivendi.
Franco Sortini, nato nel 1958 e residente a Salerno, è un fotografo di lungo corso e di esperienze consolidate, ed è ben consapevole dei limiti e delle infinite possibilità della fotografia nella descrizione del mondo. Con questo lavoro ha realizzato un progetto di alto profilo e il volume che ne è derivato mantiene le aspettative.
Un luogo neutro - Franco Sortini
Testi in italiano e inglese di Franco Fontana, Franco Sortini, Massimo Bignardi, Carlo Gallerati, Valentina Isceri, Cristina Tafuri. Pagine 128, formato cm 30x24, cartonato, Edizioni Punto Marte, 2015, euro 26,00. Info: www.francosortini.eu www.puntomarte.com/
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Nato nel 1950 nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia italiana contemporanea in quanto autore e studioso ha realizzato in quasi cinquanta anni un corpus molto ricco di lavori fotografici esposti in molte sedi italiane pubbliche e private.
La sua ricerca di fotografo eclettico si è estesa in diversi ambiti, superando i vecchi schemi dei generi fotografici a partire dal reportage, al paesaggio, al concettuale… Leggi tutto
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