
Un’immagine inclassificabile come la fotografa che l’ha realizzata.
Alla scena della giovanissima ragazza accovacciata appoggiandosi all’auto, simile ad una scimmietta inquieta, fa da sfondo il colore insolito di ben due auto d’epoca. Ha qualcosa di ironico, divertente proprio per l’inconsueta posizione della protagonista e della scena stessa. Potrebbe essere il fermo immagine di un film dove ogni elemento è scelto con cura, non casuale. Mentre casuale è lo scatto di una giovane che della fotografia ne ha fatto un’arte tutta sua.
“Tutto quello che posso dire sul lavoro che cerco di fare, è che l’estetica è nella realtà stessa.”
Lei è Helen Levitt un personaggio molto particolare. Inizia a fotografare molto giovane. Non è fotodocumentaria, non è concettuale, non è lontana dalla strada ma la rappresenta quasi in modo astratto. È inclassificabile. All’inizio fotografa in bianco e nero e aveva dedicato diversi anni a riprendere i disegni e i messaggi scritti con il gesso sugli edifici e le strade di New York.
Ottiene un successo strepitoso da giovanissima. Frequenta famosi artisti come Max Ernst e Marcel Duchamp. Nel 1943 espone al MOMA la sua prima mostra personale intitolata Helen Levitt: ”Photographs of Children”, curata da Edward Steichen. Ma già nel 1937, l‘incontro con il fotografo Walker Evans, per il quale lavora come assistente e stampatrice, segna la sua carriera di fotografa americana.
Nonostante il bianco e nero viene considerata pioniera della fotografia a colori, vince la prestigiosa borsa di studio della Fondazione Guggenheim, nel 1959 e nel 1960. Purtroppo, gran parte delle immagini a colori di Helen Levitt è andata persa, durante un furto nel suo appartamento nel 1970. Questa immagine con poche altre foto rimaste ed alcuni scatti degli anni successivi sono stati raccolti nel libro Slide Show: The Color Photographs of Helen Levitt.
Ciò che sorprende in questa immagine è la compostezza formale di una scena di vita quotidiana ma quasi irreale. Il critico John Szarkowski dichiara :”Le foto di Levitt non riportano avvenimenti insoliti…..ciò che è notevole nelle fotografie è che questi atti di immemorabile routine, praticati ovunque e sempre, si rivelano pieni di grazia, dramma, umorismo, pathos e sorpresa, e che sono pieni delle qualità dell’arte, come se la strada fosse un palcoscenico e le sue persone fossero attori e attrici, mimi, oratori e ballerini“.
È un’artista da scoprire con una carriera brillante da fotografa che poi ad un certo punto ha abbandonato con qualche eccezione come questa immagine. Forse pensava di aver esaurito la sua vena creativa …. Chissà. Dalla fine degli anni ’60 passa al cinema e si trasferisce a Los Angeles. Della sua vita personale si conosce poco per la sua estrema riservatezza. Un’artista con talento, impegnata che ha attinto e condiviso con noti personaggi del mondo della fotografia e del cinema. Helen Levitt è un nome meno noto rispetto a quelli più famosi eppure anche lei ha contribuito a fare la storia della fotografia.
“Sarebbe sbagliato supporre che una qualsiasi delle migliori fotografie sia ottenuta per intelligenza; è come tutta l’arte, essenzialmente il risultato di un processo intuitivo, che attinge a tutto ciò che l’artista è, piuttosto che a qualsiasi cosa pensi “.
@Helen Levitt New York, 1980
BIOGRAFIA HELEN LEVITT New York 1913-2009
https://independent-photo.com/it/news/helen-levitt-in-the-street/
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Dal 2015 mi dedico attivamente al progetto ArtPhotò con cui propongo, organizzo e curo eventi legati al mondo della fotografia intesa come linguaggio di comunicazione, espressione d’arte e occasione di dialogo e incontro. La passione verso la fotografia si unisce ad una ventennale esperienza, prima nel marketing L’Oreal e poi in Lavazza come responsabile della comunicazione, di grandi progetti internazionali: dalla nascita della campagna pubblicitaria Paradiso di Lavazza nel 1995 alla progettazione, gestione e divulgazione delle edizioni dei calendari in bianco e nero con i più autorevoli fotografi della scena mondiale fra cui Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Albert Watson, Ellen von Hunwerth, Marino Parisotto, Elliott Erwitt e i più famosi fotografi dell’agenzia Magnum.
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