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Hasselblad X1D II

di Piero Nicotera

In un mondo in rapida evoluzione come quello della tecnologia delle fotocamere digitali, non è comune vedere prodotti che cambiano radicalmente il nostro approccio alla fotografia.

Quando l’Hasselblad X1D è stata presentata nel 2016, ha cambiato l’approccio alla fotografia medio formato (o più precisamente, medio formato digitale). Un’elegante fotocamera mirrorless non molto più grande o più pesante di una Leica M digitale e addirittura più piccola di molte reflex digitali, ospitava un sensore in grado di registrare immagini a 50 Mpixels in un design minimalista e pratico. L’X1D con due obiettivi relativamente compatti da 45 e 90 mm (circa 35 e 75 equivalenti) poteva essere trasportata in una piccola borsa ed essere usata comodamente sia per la fotografia di strada e sia su un treppiede per catturare paesaggi pieni di dettaglio.

Costruito in Svezia, il corpo in lega di alluminio non era solo elegante ma anche robusto e confortevole da impugnare, perlomeno a basse temperature. Sì, perché la prima sorpresa utilizzando l’X1D a temperature calde ed in particolare quelle tipiche delle estati nel sud d’Europa (oltre 30 gradi), era il calore insolito generato dal corpo. Forse, gli ingegneri Svedesi, non hanno dato molta importanza al fatto che nei climi più caldi la dissipazione del calore da parte del corpo avrebbe potuto essere forse un po’ eccessiva. L’elegante corpo in alluminio con il suo design minimalista è stato infatti concepito come dissipatore di calore per batteria, sensore e display. Tuttavia, l’X1D, che ho posseduto e utilizzato nelle estati calde dell’Italia meridionale, non ha mai avuto problemi a causa del surriscaldamento. I problemi che affliggevano l’X1D erano altri: il blocco della fotocamera, il pulsante di scatto che occasionalmente non era in grado di operare, l’autofocus lento e una complicata selezione dei punti di autofocus (mancanza di joystick) rendevano la fotocamera inaffidabile. Inoltre, un tempo di avvio molto lento (oltre 10-11 secondi) e un elevato consumo della batteria limitavano l’ uso rapido della fotocamera e hanno costretto all’acquisto di più di una batteria supplementare.
D’altra parte, gli obiettivi XCD forniti con la fotocamera erano otticamente eccellenti, sebbene soffrissero anche di alcuni difetti iniziali di produzione come il distacco degli anelli di gomma per la protezione dall’umidità e in alcuni casi di asimmetria in alcuni campioni. Le lenti XCD hanno un otturatore centrale incorporato che ha il vantaggio di consentire la sincronizzazione del flash a tutte le velocità, ma deve chiudersi, riaprirsi ed essere di nuovo armato per lo scatto successivo.

Scattare dà l’impressione che a essere usati siano sempre tempi lenti.

Il lungo black-out del mirino ha semplicemente contribuito a rafforzare questa sensazione. Inutile dire che le velocità dell’otturatore sono perfette. Alla fine, la consegna dei primi corpi fu molto lenta poiché Hasselblad fu sorpresa dall’enorme domanda.
Perché allora una fotocamera sicuramente problematica è stata così popolare? In primo luogo, la qualità dell’immagine era eccezionale. La scienza dei colori di Hasselblad non è seconda a nessuno e le immagini dalla fotocamera avevano semplicemente una qualità unica. Nonostante tutte le stranezze, la maneggevolezza era ancora eccellente e per il fotografo esperto la scelta delle modalità di esposizione e il touch menu offrivano semplicemente un’ottima esperienza.
Nel frattempo sono avvenuti alcuni cambiamenti chiave. La società cinese DJI ha acquisito una quota di maggioranza di Hasselblad, che ha iniettato il capitale necessario per sviluppare ulteriormente obiettivi e migliorare il firmware del corpo macchina. Hasselblad decise di assumere come responsabile della strategia un esperto fotografo e uomo d’affari malese, Ming Thein. Il suo contributo è stato importante per migliorare la fotocamera ed è stato fondamentale per ripristinare la fiducia nei prodotti Hasselblad.

L’ Hasselblad X1D II

Hasselblad X1 D II con tracolla Leica strap e borsa Dothebag

Nel giugno 2019, Hasselblad ha annunciato l’X1D II una fotocamera migliorata ma in gran parte identica con il primo modello. Cosa c’è di nuovo nel secondo modello? La prima e più importante differenza è il prezzo che è stato notevolmente ridotto dai precedenti € 9500 per la X1D a circa € 6000 per il nuovo modello. Questa è ovvia una strategia di marketing per competere con i modelli Fujifilm 50R e 50S, che seppur meno sexy, si sono dimostrati più convenienti e affidabili. Inoltre, la maggior parte dei problemi che hanno interessato il primo modello sembrano essere risolti.
Alla fine di luglio, il caro amico Francesco Mazza di Cinesud (Cinesud) mi ha consegnato una X1D II con lo scopo di farne una prova a lungo termine.
In occasione della giornata Hasselblad organizzata da FOWA e Cinesud a Matera per celebrare il 50 ° anniversario dello sbarco sulla luna, abbiamo potuto testare l’X1D II e il nuovo dorso CVF50 II con il corpo 907.

Leggi anche la recensione e le prime impressioni sulla  Hasselblad 907X + CFV II

La fotocamera funziona come il primo modello e si riscalda anch’essa!
D’altra parte come descritto da Vieri Bottazzini (https://www.vieribottazzini.com/2019/08/a-first-impression-hasselblad-x1d-ii-review.html) e Joe Colson (https://www.joecolsonphotography.com/2019/09/07/first-impressions-of-the-hasselblad-x1d-ii-50c-medium-format-camera/) la fotocamera è pronta in “appena” 4 sec (60% più veloce del modello precedente), il blackout del mirino è visibilmente ridotto e l’esperienza è quella di una fotocamera molto più veloce.

Non mi sembra che la messa a fuoco sia più rapida, ma il blackout è ridotto. In buone condizioni di luce la messa fuoco automatica è sufficientemente rapida per un uso generale (questa non è una fotocamera per i fotografi sportivi), ma a volte esita in condizioni di scarsa luminosità o con soggetti a basso contrasto. Il display LCD è ora più grande e l’esperienza touch screen è eccellente.

L’uso del touch screen come pad per cambiare il punto di messa a fuoco (già introdotto nel firmware per la prima iterazione dell’X1D) aiuta molto, sebbene un semplice joystick sarebbe stato un gradito miglioramento.

Hasselblad X1D II e XCD 80 1,9

Il nuovo mirino OLED è più nitido, ma mostra un effetto moiré molto fastidioso, visibile sui tessuti e un color aliasing che può essere notato con bordi ad alto contrasto. Ho contattato il servizio Hasselblad inviando un video del mirino. Hanno testato altre fotocamere e hanno risposto che questo effetto è visibile in determinate condizioni e il problema sarà risolto da un aggiornamento del firmware
. Tuttavia, l’apparente perdita di risoluzione e il “fringing” su soggetti ad alto contrasto in una fotocamera di questa qualità, lascia perplessi. Hasselblad avrebbe potuto scegliere un OLED di qualità superiore alla pari con quelli della Nikon Z7, Panasonic S1 / S1r, LEICA Q2 o Canon EOS R, che hanno una risoluzione simile o superiore e non presentano frange di colore o moiré. L’EVF ha un “refresh” di 60 Hz (forse 120 Hz sarebbe stato molto meglio) e un ingrandimento maggiore di quello sull’X1D. Il display LCD è più grande del precedente e con chiarezza e luminosità eccellenti. 

Bilanciamento del Bianco e Flash

Roseto Capo Spulico. Calabria X1D II 45 mm 3,5

Hasselblad è ben nota per la sua scienza del colore. Tuttavia, almeno nel primo firmware della nuova fotocamera, il bilanciamento del colore è un po’ freddo. I cieli blu hanno un eccesso di magenta e la calibrazione del bilanciamento del bianco sembra produrre immagini fredde in particolare in luce a incandescenza, con la tendenza a neutralizzare troppo i gialli e a dare una dominante blu. Questo ovviamente non è un problema quando si scatta in formato raw, ma data l’inclusione di JPEG, un WB più accurato sembra proprio necessario. Un’aggiunta nel firmware di una correzione WB calda o naturale in condizioni di scarsa luminosità risolverebbe il problema.
Con il sole, lo spostamento del bilanciamento del bianco è meno visibile, ma appare in ombre profonde e sotto un cielo nuvoloso.

Dinamica eccellente e colori dell’alba fedeli . nel file Raw. Davoli Marina

L’X1D II dovrebbe avere l’opzione di misurare manualmente il bilanciamento del bianco. Attualmente, l’unica possibilità è selezionare una specifica temperatura di colore. Spero che un aggiornamento del firmware ripristini la possibilità di leggere un bilanciamento del bianco da una scheda grigia o una destinazione bianca e correggere i profili di colore.

In ogni caso la riposta di colore rimane eccellente.
Un’altra particolarità che era già presente nell’X1D è la mancanza di un rapido aggiustamento del bilanciamento del bianco in automatico (AWB) quando un flash viene utilizzato sulla fotocamera in presenza di luce artificiale (lampade al tungsteno o a fluorescenza).

Quando il bilanciamento del bianco è impostato su Auto in luce artificiale e il flash è utilizzato come fonte di luce principale, l’immagine visibile nell’EVF o LCD è corretta per compensare la sorgente di luce artificiale.

Tuttavia, quando la fotocamera scatta e il flash si attiva, l’ AWB non reagisce per aggiustare la temperatura sulla luce flash (temperatura più elevata della luce artificiale) e pertanto l’immagine risultante ha una forte dominante blu.

Ciò può essere facilmente corretto in RAW, ma meno facilmente in JPG. La soluzione è impostare manualmente il bilanciamento del bianco su “Flash” per ottenere un’immagine correttamente bilanciata, ma questo comporta vedere nell’ EVF un’immagine con una forte dominante gialla (se lavoriamo in luce al tungsteno).

Questo naturalmente non è rilevante alla luce del sole quando la fotocamera è impostata su AWB con il flash utilizzato per riempire le ombre, giacché la temperatura di colore è più o meno uguale. Ho testato sia un flash Nikon SB900 sia un G1 Vodox per Nikon.

Suppongo che ci sia un limite dovuto all’otturatore centrale e alla sincronizzazione del flash, che impedisce alla fotocamera di correggere rapidamente il bilanciamento del bianco quando impostato su AWB.

Ancora una volta lo scatto in modalità manuale e l’utilizzo del bilanciamento del bianco in manuale possono superare il problema e produrre piacevoli immagini/ La modalità iTTL funziona con il Godox V1. Sotto è descritto dal manuale in Inglese l’uso della fotocamera con il flash. 

Hotel Principe di Scilla

Interfaccia e Batteria
La reattività è nel complesso molto migliore e nel corso di un mese di utilizzo, non ho riscontrato i frequenti blocchi e la mancanza di risposta dell’otturatore che ho avvenivano abbastanza spesso con l’X1D.Il menu è rimasto sostanzialmente lo stesso, ma la possibilità di accedere direttamente a più voci è stata estesa e l’esperienza rimane eccellente.

D’altro canto il pulsante di scatto è molto sensibile e non è raro scattare foto accidentali, poco male.

Un altro sviluppo positivo è il ridotto consumo di energia. Dopo un mese di utilizzo, la mia impressione è che l’X1D II risparmi energia rispetto alla X1D.

Con una sola batteria di ricambio, riesco a gestire una giornata di riprese in condizioni normali senza preoccuparmi di esaurire la batteria così rapidamente come nell’X1D.

Anche l’esaurimento passivo della batteria quando la fotocamera è spenta è ridotto.

La ricarica tramite la porta USB offre la possibilità di ricaricare l’alimentatore durante le pause e questo è un grosso miglioramento soprattutto per coloro che si trovino in aree dove non esiste una vicina fonte di alimentazione.

Il doppio carica batterie è anche un accessorio eccellente: si può mantenere una batteria nella fotocamera ricaricabile tramite USB e due batterie da caricare durante la notte per un’autonomia significativamente prolungata.

I modelli demo sono forniti senza tracolla e quindi non posso commentare sulla qualità e comfort. Uso comunque le tracolle LEICA sulle mie macchine fotografiche e le trovo comode e robuste. Anche il materiale dell’impugnatura sul nuovo modello è stato modificato.

La vecchia copertura offriva forse una presa leggermente migliore, ma tendeva a staccarsi dal corpo forse anche come conseguenza del riscaldamento della lega d’alluminio. Il nuovo materiale sembra aderire più saldamente al corpo e offre una trama sufficiente per garantire una presa sicura e confortevole. Infine, il rivestimento dell’oculare sembra essere realizzato con un materiale gommato leggermente diverso.

Quello nella X1D tendeva a mostrare i primi segni di deterioramento, mentre quello nuovo sembra essere più robusto. Oltre ai piccoli problemi, molti dei quali possono essere risolti con un aggiornamento del firmware, credo che la fotocamera sia notevolmente migliorata rispetto al modello precedente. E’ quindi la X1D II una fotocamera migliore rispetto alle fotocamere full-frame da 35 mm? La risposta non è univoca.

La recente generazione di fotocamere mirrorless dotate di CMOS retroilluminato possono eguagliare la risoluzione e addirittura migliorare le prestazioni della X1D II ad ISO elevati (impressione personale dai confronti con una Panasonic S1r con obiettivo da 50 mm 1,4).

Le fotocamere full frame di ultima generazione offrono eccellenti funzionalità video (non conosciamo ancora le caratteristiche video della X1D II) e sono sicuramente molto più veloci. Quindi, perché dovremmo acquistare una X1D II?

Forse per le stesse ragioni che rendono LEICA un oggetto desiderabile. Il marchio, la squisita qualità di fabbricazione, le ottiche, ma soprattutto la soddisfazione nel possedere un prodotto di nicchia e l’immediatezza con cui queste fotocamere possono essere utilizzate dal proprietario esigente per semplificare il processo fotografico. Questa non è una fotocamera che può essere paragonata a quelle che mirano a essere strumenti a 360 °che sfoggiano perfezione elettronica.

L’Hasselblad X1D II è essenziale in molte funzioni e tuttavia moderna con la sua interfaccia ed eccellente ergonomia. Dopo tutto, ciò che conta è la sensazione di usare uno strumento ben realizzato che non si frappone tra te e la foto che stai per scattare.

Questa era la X1D e questa è anche la X1D II con una velocità e una funzionalità migliorata.

La Fujifilm GF 50R è forse uno strumento più affidabile rispetto alla prima X1D, ma è solo un’altra tipica fotocamera digitale leggermente sovradimensionata. L’X1DII sembra aver risolto la maggior parte dei suoi problemi precedenti ed è una fotocamera unica per coloro che amano la semplicità e non si preoccupano di rallentare mentre cercano immagini del mondo.

Piero Nicotera

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