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“Good Hope”: al Liceo Sabin una mostra permanente dell’artista sudafricana Carla Liesching

di PHocus Magazine

Donata al Liceo Scientifico Statale A. B. Sabin di Bologna una mostra permanente dell'artista sudafricana Carla Liesching sulla critica al colonialismo

Dopo “Humanae” di Angelica Dass all’IIS Belluzzi Fioravanti, martedì 14 maggio 2024 l’inaugurazione di “Good Hope”, una nuova donazione alla comunità scolastica coordinata da PhMuseum con il contributo del Comune di Bologna.

In afrikaans Kaap die Goeie Hoop, in inglese Cape of Good Hope, il Capo di Buona Speranza è oggi epicentro dei movimenti di resistenza anticoloniale e frutto di ispirazione per il lavoro dell’artista sudafricana Carla Liesching, Good Hope. Il progetto è stato pubblicato da MACK nel 2022 e le sue colonne scultoree fotografiche sono state esposte a Parigi, Amsterdam, Seul, Francoforte, New York, Città del Capo e a Bologna nell’ambito di PhMuseum Days 2022, la seconda edizione del festival internazionale di fotografia organizzato da PhMuseum.

Con il contributo del Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna e grazie alla donazione delle opere da parte dell’artista, a maggio 2024 è stata allestita una mostra permanente all’interno del Liceo Scientifico Statale A. B. Sabin (Via G. Matteotti, 7) in collaborazione con l’Area educazione, istruzione e nuove generazioni del Comune di Bologna, per portare negli ambienti della quotidianità scolastica un progetto artistico che riflette sulle connessioni tra fotografia, storia, politica e attualità.

Un estratto da Good Hope è presente anche in On Whiteness, di SPBH Editions.

Good Hope è composta da 6 colonne scultoree fotografiche in grande formato e, oltre alla critica del colonialismo, fa riflettere su come guardare, scoprire, codificare e conservare siano atti etici e politici che dobbiamo essere in grado di analizzare e comprendere.

Dopo la cerimonia inaugurale, svoltasi alla presenza dell’artista e di Elena Di Gioia, delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana, Daniele Ara, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Rossella Fabbri dirigente scolastico del Liceo Scientifico Statale A. B. Sabin, Giuseppe Oliverio, direttore di PhMuseum, Carla Liesching ha poi guidato un workshop sugli usi contemporanei degli archivi visivi storici a cui hanno partecipato una trentina di studenti della scuola

Good Hope mette insieme strati cumulativi di prosa documentaria, saggi personali e materiale fotografico ritrovato, con fonti che vanno dai giornali commerciali dell’epoca dell’apartheid, agli opuscoli turistici e alle riviste, fino ai giornali contemporanei e agli album di famiglia.
L’opera offre sia un esame intimo e critico del colonialismo e del suprematismo bianco nel presente, sia una messa in discussione dell’etica e della politica coinvolte nell’atto stesso di guardare, scoprire, raccogliere, codificare, conservare, nominare, conoscere e tradurre in linguaggio.
Carla Liesching è un’artista interdisciplinare che lavora tra fotografia, scrittura, collage, scultura, bookmaking e design.
Grazie all’esperienza maturata crescendo nel Sudafrica dell’apartheid, esplora le intersezioni tra rappresentazione, conoscenza e potere, con particolare attenzione alle storie coloniali e alle narrative costruite legate a razza e geografia. Good Hope, il suo progetto in corso d’opera, è stato pubblicato da MACK nel 2022 ed è stato selezionato sia per l’Aperture Paris Photo First Book Award 2022 che per il Prix du Livre Arles 2022 nella categoria Foto-Testo. Le colonne scultoree di Good Hope sono state esposte a Parigi, Amsterdam, Seul, Francoforte, New York, Città del Capo e Bologna. Un estratto da Good Hope è presente anche in On Whiteness, di SPBH Editions. Carla vive tra il Sud Africa e New York, dove lavora come Visiting Critic presso il dipartimento di Arte, Architettura e Pianificazione della Cornell University, come Lecturer presso il Dipartimento di Arte, Storia dell’Arte e Architettura dell’Ithaca College; come docente presso l’ International Center of Photography; e come coordinatore della School of Criticism and Theory. Nell’ambito della sua attività socialmente impegnata, Carla è anche un’educatrice giovanile focalizzata sulla creazione di immagini, sull’alfabetizzazione visiva e sull’autopubblicazione come veicoli di espressione ed empowerment.
PhMuseum Days 202

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