La mostra fotografica, dal 15 novembre presso Still Fotografia di Milano, presenta in anteprima 30 immagini tratte dalla nuova pubblicazione Metafisica Concreta di Giovanni Maria Sacco (edizione Contrasto): fotografie in bianco e nero, essenziali e nude, di luoghi e architetture protagonisti della ricerca decennale del fotografo che indaga oltre l’apparenza della realtà.
Il 14 novembre 2024, in occasione dell’edizione 2024 di Book City Milano, inaugura presso Still Fotografia (via Zamenhof 11, Milano) la mostra Metafisica Concreta che presenta una selezione di fotografie, tutte in bianco e nero, tratte dall’omonimo libro Metafisica Concreta di Giovanni Maria Sacco (edizione Contrasto, 2024).
Il percorso espositivo della mostra – che proseguirà fino al 31 gennaio 2025 – si compone di 30 fotografie: un corpus che ripercorre un lungo periodo di ricerca di Giovanni Maria Sacco (Roma, 1954) intorno al concetto, caro all’autore, dello studio d’insieme di tutte le cose che esistono (l’essere). Uno studio che ha come nucleo centrale luoghi, paesaggi e architetture attraverso cui la macchina fotografica di Sacco stabilisce un legame sotteso, “restituendo una sintesi raffinata tra il pensare metafisico e il saper vedere oltre la realtà per come appare. Mi piace pensare che ogni fotografia sia una scena che testimonia un legame di appartenenza al tutto”, come scrive nell’introduzione del libro la curatrice Benedetta Donato.
La metafisica di Sacco si compone di indeterminazione e significato altro e accompagna lo sguardo del visitatore lungo la concretezza e il rigore minimalista di alcuni dei più importanti edifici razionalisti italiani, fotografati nel corso di diversi anni e realizzati su pellicola di grande formato, e attraverso l’atemporalità degli archetipi architettonici, dove si scopre l’immunità dallo scorrere del tempo. Porta anche lo spettatore a considerare una condizione umana densa di “solitudine dell’esistenza”. Le immagini di Sacco sono silenziose e senza persone: l’umanità si percepisce nell’assenza, a sottolineare, come scrive il fotografo, che “la realtà delle cose è indipendente dalla presenza di osservatori e, ne sono convinto, assolutamente indifferente all’umanità”.
L’itinerario di metafore concrete proposto nel libro e nella selezione di immagini in mostra documenta territori e opere come Borgo Schirò (Palermo), il Cretto di Burri a Gibellina Nuova, la Piramide del 38° Parallelo di Motta d’Affermo (Messina). Ma anche Livorno, La Scarzuola, Modena, Cesenatico e Torino; e ancora Tresigallo, Altivole, Varigotti, Latina, Roma, Bomarzo, Tirrenia e molti altri luoghi, soggetti di quella concretezza architettonica e metafisica che permette al fotografo di offrire “un’immagine della realtà trascendente e delle emozioni che essa suscita in me, e forse anche in voi: straniamento, mistero, bellezza, armonia”. Una riflessione teorica sulla natura delle cose, che evoca una riflessione sull’atto stesso del vedere.
La mostra accompagna l’uscita del libro Metafisica Concreta (146 pagine, 102 immagini) pubblicato da Contrasto, con testi di Benedetta Donato, Flavia Concina e Giovanni Maria Sacco.
All’opening di giovedì 14 novembre presso Still interverranno Giovanni Maria Sacco, per firmacopie del libro, e la curatrice Benedetta Donato.
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