In questo articolo parliamo di club fotografici, di fotografi e fotografia Brasiliana e lo facciamoin compagnia di José Luiz Pedro, attuale presidente del Foto Cine Clube Bandeirante (FCCB) di São Paulo.
Famosa la battuta di Groucho Marx che disse di non voler appartenere a nessun club chelo avesse come membro. In realtà la maggior parte di noi apprezza il sentimento di appartenenza che deriva dal trascorrere del tempo insieme a persone che condividono i nostri interessi.
Appassionati di fotografia unitevi!
Questo lo slogan che potrebbe racchiudere la motivazione alla base della creazione della maggior parte dei fotoclub sparsi per il mondo, nati per accogliere fotografi amatoriali di ogni genere, uniti dall’amore per il mezzo fotografico. E a dispetto dei fotografi malati di professionismo, sono in tanti ad aver ammesso il valore della fotografia amatoriale, in special modo il valore del mondo fotografico dei fotoclub che, attraverso la creazione di regole comuni e l’organizzazione di eventi, hanno promosso delle vere e proprie rivoluzioni estetiche all’interno del mondo fotografico.
A tal proposito interessante il testo di Giorgio Tani “FIAF – 60 Anni di storia della fotografia amatoriale italiana”
José Luiz Pedro, fotografo amatoriale con un background in IT – Computer Network Engineering, sei un membro del FCCB dal 1996 e suo presidente dal 2003. Inoltre fra il 2006 e il 2020 sei stato anche Direttore della Fotografia presso la Confederazione Brasiliana di Fotografia.
Cosa rappresenta per te oggi la fotografia?
“La Fotografia per me è un mezzo di espressione artistica, un modo di vivere attraverso l’arte e un mezzo per esprimere il modo in cui vedo le cose, il “mio mondo” attraverso delle immagini su carta e oggi sui supporti digitali.”
Perché hai iniziato a fare fotografia?
“Ho frequentato un Corso e un Workshop di Fotografia che mi hanno introdotto alla parte “tecnica” della Fotografia. Su invito di un professore sono andato a visitare il Foto Cine Clube Bandeirante e non me ne sono più andato. Ho cominciato a partecipare ad appuntamenti fotografici e a leggere il materiale che trovavo nella Biblioteca del club ed ero lettore di riviste brasiliane di settore come Iris Foto e Fotografe Melhor, quest’ultima ancora oggi pubblicata.”
Sei il presidente dal 2003 del Foto Cine Clube Bandeirante. Cos’è il FCCB?
“Il Foto Cine Clube Bandeirante è una istituzione consolidata e una tradizione nel mondo dei club fotografici brasiliani.
Nato a San Paolo nel 1939, ha creato la manifestazione Salão Internacional de Arte Fotográfica negli anni ’40 ed e un membro fondatore della Confederazione Brasiliana di Fotografia.”
L’ambizione è l’originalità del progetto di questo fotoclub è contenuta nel nome. I bandeirantes sono gli esploratori coloniali e difatti i fotografi fondatori furono dei pionieri, degli esploratori di quella che all’epoca era un’arte ancora poco praticata in Brasile.
Alla fotografia come documento, il movimento dei fotoclub, in espansione nel Paese a partire dai primi decenni del ‘900, oppose l’idea della fotografia come branca delle belle arti. Certo non mancarono gli ostacoli a questo progetto. “Pochi ci credevano e i critici d’arte non la ritenevano tale.” dice José Luiz Pedro. “A San Paolo un primo tentativo di organizzare un circolo fotografico ci fu nel 1926 con la creazione della Sociedade Paulista de Photographia e della loro rivista Sombras e Luzes. Si sciolse nel 1929, dopo la sua prima mostra.”
Il progetto di un fotoclub non venne mai del tutto abbandonato come dimostrano gli incontri che si svolgevano regolarmente al “Photo-Dominadora”, un negozio di fotografia di proprietà di due fotografi, Antônio Gomes de Oliveira e Lourival Bastos Cordeiro. “Negli incontri pomeridiani al “loja do Gomes”, i fotografi discutevano delle loro foto ed esperienze, di macchine fotografiche, obiettivi, ecc…, finché un giorno, nessuno sa bene a chi venne l’idea di fondare un nuovo club fotografico. Furono aperte le liste delle adesioni e al raggiungimento del numero minimo ritenuto necessario – 50 aderenti – la notte del 28 aprile 1939, fu convocata l’Assemblea Generale della Fondazione nella sala Clube Portogallo di Palazzo Martinelli.”
Come titola un libro di Marvin Heiferman, “la fotografia cambia tutto” e il FCCB è stato un importante luogo d’incontro e formazione di tanti fotografi amatoriali in grado d’influenzare il linguaggio fotografico e l’immaginario collettivo del Brasile.
Dagli anni ’40 in poi paesaggi urbani, volti, e natura del Brasile furono reinterpretati dai membri del FCCB. Si cercavano nuove chiavi di lettura della realtà e, anche se la linea figurativa non venne mai abbandonata, come testimoniano le produzioni di Dulce Carneiro, Claudio Puggliese ed Eduardo Ayrosa, tra gli anni 50 e 60 trovano maggiore affermazione la cosiddetta “fotografia architettonica” e le correnti astrattiste.
Ricordiamo le “ricreazioni” di José Oiticica Filho (1906-1964) e le foto astratte di Geraldo de Barros (1923-1998), che si distingue per le scene montate, i ritagli e i disegni sui negativi.
In che direzione sta muovendo oggi il Foto Cine Clube Bandeirante?
“In qualità di presidente dal 2003 ho avviato una riforma strutturale, con l’organizzazione della collezione del FCCB e la catalogazione del materiale della sua biblioteca. Sono state organizzate importanti collaborazioni e mostre con il MASP, il MoMA e la Galeria Almeida & Dale.”
L’ultima collaborazione quella con Vittorio Graziano, direttore creativo del MED PHOTO FEST di Catania e lui stesso membro del FCCB che ha portato alla partecipazione di diversi fotografi membri al Med photo Fest 2022, festival quest’anno interamente dedicato alla fotografia brasiliana.
Ma qual è il legame tra fotografia Brasiliana e fotografia Italiana?
Il legame è più stretto di quello che potremmo pensare perché, come ha sottolineato José Luiz Pedro, “Il FCCB è stato fondato di fatto da diversi discendenti di italiani” e, forse complice la globalizzazione e i social che hanno influenzato il mondo artistico brasiliano
esiste una certa uniformità a livello estetico, soprattutto se si guarda alla fotografia amatoriale e agli ambienti dei fotoclub. Numerosi poi i nomi di fotografi italiani professionisti che come José ricorda hanno lasciato traccia di se in Brasile come ad esempio Oliviero Toscani.
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