Oggi voglio raccontarvi un’esperienza che ho vissuto di recente e che mi ha lasciato senza parole. Vi porterò attraverso le bellissime foreste casentinesi, al confine tra Emilia-Romagna e Toscana durante un periodo dell’anno che ci ha regalato una condizione molto particolare e unica, la galaverna.
Partiamo con ordine, perché ero in Emilia-Romagna? Sono stato invitato dal gruppo fotografico LookAt per parlare di fotografia, imprenditoria nel mio settore e soprattutto per divulgare quanto sia interessante la fotografia di paesaggio. Per chi mi conosce sa che io abito in provincia di Milano, non proprio dietro l’angolo insomma, quindi ho deciso di agganciarci un paio di giorni per visitare questo luogo che da tempo mi aveva incuriosito. Devo dire di essere stato molto fortunato perché non solo abbiamo visitato questa bellissima foresta con gli ultimi colori di un foliage prolungato ma abbiamo anche trovato la galaverna.
Ma di preciso, questa galaverna, di cosa si tratta? La galaverna è un fenomeno meteorologico che si verifica quando il vapore acqueo presente nell’aria si deposita su superfici esposte sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Si genera per sublimazione inversa, un processo in cui il vapore acqueo passa direttamente allo stato solido senza passare per lo stato liquido e, a differenza della brina (che si forma per condensazione e congelamento dell’umidità), la galaverna si forma con il contributo del vento e spesso in condizioni di nebbia ghiacciata. Questo accade in condizioni di temperature sotto lo zero e alta umidità, spesso accompagnate da nebbia o nebbie ghiacciate.
RISERVA INTEGRALE LA PIETRA
Si trova sul versante toscano della dorsale che dal Passo Calla va verso
Poggio Scali e Prato alla Penna ed è compresa fra i 1500 m di Poggio Scali e i 1420 di Poggio Acerone. E’ quindi la sorella minore della romagnola Riserva di Sasso Fratino. Ma perché si chiama “integrale”? Tutte le fotografie che vedete sono state fatte senza mai lasciare il sentiero e quindi senza andare a turbare il naturale ciclo di vita del bosco. Queste Riserve qui svolgono un ruolo di primaria importanza, poiché tutelano aree di grande valore natuarlistico sul panorama nazionale ed europeo. Alberi e boschi vetusti e monumentali, entità floristiche rare o al limite del loro areale di distribuzione, ecosistemi ben conservati tutelati a livello europeo, sono le principali emergenze. Un lustro ad un territorio già di per sè prezioso e ricco di biodiversità.
È stata un’esperienza bellissima perché da me in pianura ormai non assistiamo più al fenomeno della galaverna, mi ricordo che l’ultimo mio ricordo di questo fenomeno risale a circa venti anni fa. Rimango sempre affascinato dalle meraviglie che la natura riesce a creare e che ci regala ogni giorno.
Un grazie speciale a tutti voi che continuate a sostenermi e che rendete possibili queste meravigliose esperienze dove non porto a casa soltanto immagini ma vere e proprie avventure, nuovi amici e soprattutto ho l’occasione di conoscervi dal vivo che, in quest’epoca digitale, direi che è fondamentale.
Se amate la fotografia potete entrare in questo gruppo di fotografia di WhatsApp, niente corsi, niente spam, solo amici, amanti della natura e della fotografia.
Grazie a tutti per l’attenzione, ci vediamo al prossimo articolo.
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