Fino all’ultimo miglio

Una mostra e un incontro-dibattito importante quello che si svolgerà presso il Centro San Fedele di Milano: “Fino all’ultimo miglio. Insieme a Medici con l’Africa CUAMM” questo il titolo dell’iniziativa articolata in una mostra fotografica di Nicola Berti, curata da Gigliola Foschi, e in un incontro di approfondimento che vedrà la partecipazione di speciali testimoni dell’impegno del Cuamm: Niccolò Fabi, cantautore; Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas; Guido Forni, immunologo, Accademia dei Lincei; Ottavia Fornaciari, specializzanda Cuamm; Don Dante Carraro, direttore Cuamm. L’incontro sarà moderato da Chiara Bidoli, caporedattore del Corriere della Sera.

Il Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari) è una importante associazione nata nel 1950, ed è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.

La mostra di Nicola Berti consiste in settanta fotografie che raccontano l’impegno dei medici Cuamm per la cura e la salute dei più fragili in alcuni tra i paesi dell’Africa sub-Sahariana segnati dalla carenza cronica di assistenza sanitaria.

Al proposito afferma don Dante Carraro: «Viviamo un tempo afflitto da guerre e scontri che occupano costantemente i nostri pensieri; credo che abbiamo tutti il dovere di costruire “pace”, in ogni luogo e in ogni occasione. L’impegno concreto di ciascuno è di “dare” la pace come risposta, anche con piccoli gesti che compiamo ogni giorno. Lo facciamo in Africa, con quotidiano e inestirpabile convincimento, attraverso il lavoro e la dedizione di tanti medici e collaboratori che costruiscono una pace silenziosa, che non si vede, ma è reale. Lo vogliamo fare anche con occasioni di dialogo e incontro qui in Italia, opportunità come quella offerta da questa mostra, per cambiare prospettiva, per togliere noi stessi dal “centro” e arrivare fino all’ultimo miglio, accanto a chi soffre».

Le fotografie di Nicola Berti testimoniano la pregevole attività degli operatori Cuamm documentando realtà diverse di questi popoli in bilico tra antichi problemi sanitari e sociali e nuove realtà di sviluppo.