fbpx Skip to content

Dalmazio, Gabriele Basilico. [Mario Biglietto]

di Mario Biglietto

(Dalmazio) Gabriele Basilico è uno dei fotografi di paesaggi urbani più noti in assoluto, è nato a Milano il 12 agosto 1944 e, sempre a Milano, nella sua città, ha lasciato il mondo che ha fotografato il 13 febbraio del 2013.
Basilico prende la laurea in architettura al Politecnico di Milano (1973), ma la archivia immediatamente per dedicarsi totalmente alla sua passione e alla sua vocazione, la fotografia.
Nei primi anni quando era ancora studente universitario, era il periodo delle grandi passioni politiche, si dedica al reportage umanistico ed all’indagine sociale, seguendo i movimenti dell’epoca e il suo maestro, riferimento e amico Gianni Berengo Gardin.
Dopo qualche anno la sua formazione accademica, gli fa registrare il tiro, dall’indagine sociale, intesa in senso canonico, si focalizza sugli spazi che ospitano la vita sociale, quegli spazi urbani che saprà raccontare come nessun altro, spesso amava definirsi un misuratore di spazio.
L’architettura delle aree urbane, le mutazioni del paesaggio contemporaneo, diventano il fulcro della ricerca di Gabriele Basilico, nessuno fino a quel momento aveva scelto di eleggere quel soggetto a protagonista del proprio lavoro fotografico. Mi ero dato una specie di missione, testimoniare come lo spazio urbano si modifica. Oggi lo fanno in tanti, negli ultimi dieci anni e’ stato considerato il lavoro piu’ artistico che ci sia, e non c’e’ citta’ al mondo che non venga fotografata.

 

Da subito Basilico riesce a trovare una personalissima cifra espressiva, svuota gli spazi urbani delle figure che pure li hanno creati e li vivono, racconta l’umanità attraverso i suoi manufatti, le loro geometrie e, guardandoli, si capisce che tipo di vita quegli spazi occupino, che relazioni facciano intrecciare o impediscono, il rumore dei passi che riflettono quei muri, tramite uno sguardo analitico, lo spazio viene “misurato” e catalogato dalla sua prospettiva più utile a comprenderlo in un singolo fotogramma, senza lasciare nulla di non narrato. La fotografia d’architettura, nella grande tradizione, e’ sempre senza persone, non ci sono presenze umane perché distraggono dalla forma degli edifici e dello spazio”, “Tendo ad aspettare che non ci sia nessuno, perche’ la presenza di una sola persona enfatizza il vuoto e fa diventare un luogo ancora piu’ vuoto. Mentre se lo fai vuoto e basta, allora diventa spazio metafisico, alla Sironi o alla Hopper.
Nel 1982 pubblica Milano. Ritratti di fabbriche. Nel 1984 si occupa del tema “Bord de Mer” nella Mission Photographique de la DATAR, un progetto di documentazione della trasformazione del paesaggio per il governo francese, unico italiano a partecipare. Nel 1991 a Beirut, che stava uscendo da una devastante guerra civile, prende parte ad un importante progetto, con altri 5 fotografi registra la distruzione attraverso quei martoriati paesaggi urbani, feriti, abbandonati. Con lui ci sono Rene’ Burri, Robert Frank, Joseph Koudelka, Raymond Depardon e Fouad Elkoury.

Basilico diventa un fotografo riconosciuto in tutto il mondo, nel tempo svilupperà lavori organici su diverse città fra cui ricordiamo Shangai, Rio de Janeiro, Berlino, Istanbul, Mosca, Roma, oltre a zone come le valli del Trentino e la Silicon Valley.

Basilico nella sua carriera ha pubblicato oltre sessanta libri, ha ricevuto numerosi premi internazionali e le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo.

Altri articoli di questo autore

Condividi

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi
X