
“Sempre con lo sguardo sul Mare cerco cosa in mezzo a tutto questo inferno, non è inferno e gli do spazio nel mio Mondo in costruzione che chiede terra al Mare per nuove radici, nuove storie, nuove architetture. Il Mare indulgente indietreggia e fa emergere ‘pezzi’ delle città che amo perché ci ho vissuto momenti straordinariamente importanti, come New York, ma anche Parigi Londra e Bellaria, si insediano con i loro muri scalcinati, le loro metropolitane, i loro palazzi, i loro colori, le loro luci, i loro alberi. Il mare è sempre con me, è il sentimento, la pancia, l’amore, l’orgoglio, il desiderio, il coraggio e le radici profonde che non mi lasciano andare. Il resto è la ragione››. Silvio Canini
Silvio Canini racconta nel lavoro introspettivo “Cosa cerchi, il mare?” il suo “Mare dentro”, esposto in mostra per la prima volta nel 2015. Lui nato e vissuto vicino al mare, Bellaria, il mare se l’è portato dentro. Anche quando assente. Vi ha trasposto fantasie, sentimenti, allegorie, e soprattutto emozioni. Mare e architettura sono due amori dell’autore poliedrico che utilizza il video oltre alla fotografia, autore FIAF nel 2014, con sguardo privilegiato al mare. Ci ha abituato alla sua ironia, alla capacità di guardare oltre, indagare il mondo. Anche quando non c’è il mare nei suoi scatti ne avvertiamo la presenza, l’odore di salsedine: qui sono le dune che lo nascondono, la tavolozza di color giallo-mattone dove poter trasporre il proprio io. “Il mare non c’è, non è necessario mostrarlo, eppure ne abbiamo consapevolezza” (testo dell’editore Danilo Montanari, libro del 2016 ).
Tutti i diritti riservati © Silvio Canini
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