Sono figlio di un’etichetta
erede di una maschera
Una timidezza criminalizzata
Un oceano sulle spalle
Un labirinto di rami
Due antenne sondano l’aria
In ogni direzione
E’, davvero, desiderio
Il concetto di normalita’ e’ mobile e adattabile, figlio di circostanze storico-culturali mutevoli ma egemoniche. Dato per oggettivo, viene tuttavia incorporato ed interpretato soggettivamente.
L’invenzione e’ semplicemente espressione individuale del corpo, della parola, del comportamento che getta un ponte di significato al di fuori del dominio collettivo. Il diverso, l’anormale e il patologico emergono dove le norme comportamentali prestabilite non riescono a contenere la forza centrifuga dell’invenzione individuale. Partendo dall’esperienza e ricordo di fasi depressive, ho provato con queste foto a usare un linguaggio
che non richiedesse traduzione, ma in cui l’evocazione possa essere idioma di desiderio e malessere, liberta’ e solitudine e tutto cio’ che lo sguardo possa vedervi, senza indicazione empatica. Percio’ il movimento e’ libero, una mappa senza nomi che non richiede una lettura coerente e lineare, normata, ma che si apra a un nuovo linguaggio e, forse, incontro.
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