Il confine tra reale, tangibile, e irreale, non esistente: il progetto è un’analisi sul medium fotografico nonché sulla realtà stessa delle cose che ci circondano. Partendo dall’idea ancestrale che la fotografia, come metodo primo, nasce e impressiona soggetti e oggetti derivanti dal reale, dunque esistenti e tangibili, sfrutto l’antica mitologia egizia come pretesto per parlare del rapporto con l’irreale. La conoscenza, anche esoterica, degli egizi è stata incanalata da Thot, divinità considerata artefice della scrittura: fu in grado di avere accesso ai regni di conoscenza superiore, rivelando miti riguardanti la vita e la morte, e di conseguenza sul tempo. Il Libro di Thot, usato dai faraoni per il predominio su umani ed animali, diffonde i segreti dell’universo nonché tutti i metodi per sbloccare le capacità nascoste del nostro corpo. La leggenda narra che il libro fu nascosto sul fondo del Nilo, rinchiuso in scatole di argento e oro custodite da serpenti. Quando il principe Ranefer decise di recuperarlo, come punizione, sua moglie e suo figlio perdettero la vita: in preda al dolore si uccise anch’esso e venne sepolto insieme al libro. La sua tomba fu sigillata per l’eternità. L’obiettivo è quello di rendere reale un libro probabilmente mai esistito, il tutto per mezzo di immagini poiché le più verosimili ai geroglifici egiziani.
Note tecniche: Emma Bucelli ha realizzato il suo lavoro con attrezzatura EOS R Body e ottica Canon RF 24-105mm F4 L IS USM, Sony Alpha a7r3 e ottica Sony SEL 24-105 G f/.
Emma Bucelli è una studentessa della LABA, Firenze.
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