Siamo costretti e abituati a vivere in spazi definiti. Abitiamo, lavoriamo, viaggiamo in aree la cui dimensione e delimitazione vengono spesso decise da altri e per questo motivo ogni nostra azione ha inevitabilmente a che fare con dei confini. Ma questi spazi contengono vite e quindi emozioni, le nostre, quelle delle persone a noi vicine, ma anche di quelle che incontriamo occasionalmente e con cui non abbiamo apparentemente alcuna relazione. Esistono dei confini per queste emozioni?
L’amore può essere delimitato? Si tende a parlare di amore puro, infinito, ma può essere che questo amore non si concretizzi, che non possa avere un inizio o possa averlo, ma sia destinato a finire prima del tempo, nonostante nessuno lo desideri. Le emozioni sono intangibili, sono come un fluido che può essere circoscritto fino ad un certo punto e che è destinato prima o poi a straripare.
Quando amiamo, offriamo qualcosa di noi. Lo facciamo per ottenere qualcosa in cambio o per il semplice piacere di farlo ? E se due persone si amano ma non vanno nella medesima direzione, che cosa può succedere? L’amore finisce davvero o rimane per sempre?
Carlotta Tornaghi partendo dall’idea di casa come spazio, dove coltivare amore e complicità, cerca di raccontarci le difficoltà di mantenere una relazione, quando gli obiettivi della coppia non coincidono. Alla casa manca sempre qualcosa per essere perfetta, adatta, e spesso il problema a monte in amore, è proprio questo: non sentirsi adeguati. Pensare di essere perfetti così come si è, senza dover rendere conto a nessuno delle proprie mancanze o semplicemente sforzandosi di progredire sempre per poter dare di più, potrebbe essere un modo per contenere e al tempo stesso lasciar fluire un sentimento, che non può essere costretto a lungo, e che ci dà la forza per apprezzare la bellezza della vita? In definitiva non esiste spazio o luogo inadeguato. Tutto sta nella nostra mente e la mente non deve avere troppo a che fare con il cuore.
Note tecniche: Carlotta Tornaghi ha realizzato il suo lavoro con attrezzatura Nikon.
Carlotta Tornaghi è una studentessa della scuola CFP Bauer di Milano.
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Ha lavorato a progetti a lungo termine concentrandosi sulle profonde conseguenze di conflitti e disastri naturali sulla società.
Ha ricevuto diversi premi, tra cui il World Press Photo, il Picture of the Year International (Magazine Photographer of the Year, terzo premio), il Best of Photojournalism (Magazine Photographer of the Year, terzo premio), il PDN Photo Annual, il Fnac Attenzione Talento Fotografico, l’International Photography Award, l’International Photographer of the Year al 5° Lucie Awards e il Sony World Photography Awards. E’ stato finalista all’Aftermath Grant 2011. Ha ricevuto la nomination per il Prix Pictet 2009 “Earth” e 2015 “Disorder”. Il suo progetto “Il Mare siamo Noi” è stato selezionato per il Vevey Images Grant 2015 e 2017.
E’ stato Leica Ambassador e Talent Manager dell’agenzia LUZ una delle più importanti agenzie fotografiche italiane.
Da anni è impegnato nella didattica con esperienza pluriennale presso la Scuola Romana di Fotografia, la Leica Akademie, la REA e la D.O.O.R. Akademy.
È uno dei membri e fondatori di D.O.O.R., una factory romana che si occupa di fotografia, talent scouting e publishing.
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