
Tanti fotografi sono considerati “i fotografi delle Star”, però lasciatemi dire che forse uno più di tutti si merita questo titolo, ed è proprio lui, l’amatissimo e dolcissimo Douglas Kirkland.
Lo conobbi in Toscana parecchi anni fa ed ebbi modo di parlarci e mostragli il mio portfolio grazie anche alla mia amica e sua assistente/interprete, Laila Pozzo; lui fu un turbine di emozioni, da vero americano, ogni volta che girava pagina esclamava “Wow! Yeah! Super!” e chiedeva l’applauso agli astanti, alla fine mi disse, o meglio, Laila mi tradusse “ Hey man, tu sei un collega, le tue fotografie sono fantastiche!”. Capii che c’era anche molta enfasi affettuosa in quel suo modo di fare però mi disse che era davvero un buon inizio per un giovane fotografo. Mi rese felice per tutta l’estate.
Douglas era un omone di oltre un metro e ottanta, canadese, occhi azzurri vispissimi, curiosissimo di tutto, umilissimo nonostante una carriera pazzesca, roba da far diventare matti anche i più abituati agli ambienti vip.
Uno che telefona a Di Caprio, cena con Jack Nicholson, passa a trovare Susan Sarandon e chiacchiera con Ridley Scott.
Fate un giro sul suo sito web e ne resterete stupiti: www.douglaskirkland.com




Fu assistente di Irving Penn e si calcola che gli siano stati commissionati più di 2000 servizi fotografici e che probabilmentge avrà ritratto oltre 600 super celebrity senza contare che è stato fotografo di scena in film come Titanic, 2001: Odissea nello Spazio, La mia Africa, Australia, Il Grande Gatsby, Moulin Rouge…
Vi vorrei elencare altri nomi tra i più famosi che ha ritratto ma basta che ne pensiate uno dal 1960 in avanti e avete il 99% delle possibilità che faccia parte del suo immenso portfolio. Però devo ammetterlo, tra tutti ce n’è uno che io gli invidierò sempre, una sola situazione: “An evening with Marilyn Monroe” le 55 indimenticabili foto di Marilyn Monroe, la star delle star, dolce, sexy, sotto le lenzuola, ammiccante nella sua finta ingenuità. Kirkland aveva solo 25 anni ed era il 1961.
Su questo shooting ci sono tanti aneddoti, quello più celebre che Douglas confessò varie volte è che fu lei a far portare sul set un paio di bottiglie di Dom Pérignon, a mettere Frank Sinatra di sottofondo e poi di chiedere di portare delle lenzuola di seta bianca, raccomandandosi con fermezza “Che siano di seta!”. Lei aveva capito cosa ci voleva per quel momento.
Un altro racconto è quello dell’ultimo incontro, quando lui le mostrò le fotografie scelte, quella che si trovò davanti non era più la stessa dea sublime, era passato poco tempo ma qualcosa doveva esserle successo, si presentò un’altra Marilyn: triste, ansiosa e insicura. “Ha distrutto alcune immagini che non le piacevano, cosa che sapevo aveva fatto anche con altri fotografi, ma è stata comunque una pugnalata – raccontò – poi, per fortuna, dopo averle osservate per qualche minuto si addolcì e ne fu entusiasta.”
In molti hanno chiesto a Kirkland se dopo quel servizio fosse successo “qualcosa” tra loro, ma da perfetto gentiluomo rispose sempre che non c’era altro da raccontare se non le fotografie che tutti conosciamo, però un giorno aggiunse anche “Mi chiese di entrare nel letto con lei. Voleva provocarmi. Avrei voluto farlo ma feci finta di non capire e continuai a scattare. Credo che quella tensione che mi pervase e ci unì per mezzora, si veda chiaramente nelle fotografie.”
Quell’incontro rimase epocale, anche se in quel momento non fu un servizio fotografico esplosivo, venne pubblicato su Look Magazine in copertina ma era uno dei tanti lavori che passavano a quei tempi, fu il tempo e soprattutto dopo la morte di Marilyn nell’agosto del 1962, neanche un anno dopo, che quei 55 ritratti diventarono iconici e diedero ancora più valore alla carriera di Douglas.




Douglas Kirkland si è spento il 2 ottobre nella sua casa di Los Angeles, aveva 88 anni e negli ultimi mesi la sua salute era peggiorata. A tenergli la mano da oltre 50 anni e fino alla fine, la moglie Françoise: sua compagna, partner, manager, editor. Un fortissimo legame li teneva uniti, amore e stima luccicante, amicizia no, Françoise ha sempre sostenuto che l’amicizia rovina il sesso e quindi le cose da amici si fanno con le amiche, Douglas era un po’ meno convinto di ciò ma era evidente a tutti l’amore straordinario che illuminava i loro occhi e i loro gesti quotidiani.
“Io lo mondo lo capisco un po’ di più se lo guardo attraverso la fotocamera”.
(D. Kirkland)





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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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