Bio
Chiara Negrello è una fotografa freelance che vive a Firenze.
Nel 2020-2021 ha frequentato il corso di Documentary Practice and Visual Journalism Program presso l’International Center of Photography di New York supportata dalla borsa di studio assegnata da Reuters.
Nell’aprile 2021 è diventata membro di “Women Photograph” e nell’ottobre 2021 è stata selezionata per l’Eddie Adams Workshop XXXIV.
I suoi progetti si focalizzano soprattutto sulle donne e sono stati pubblicati da testate come: The New York Times, National Geographic, D la Repubblica, MarieClaire, Der Spiegel, Focus e altri.
A marzo 2022 Chiara è stata nominata come Newcomer per il Leica Oskar Barnack Award.
Chiara usa per i suoi progetti attrezzature Canon
https://www.chiaranegrello.com/portfolio-item/about/
https://www.instagram.com/negrellochiara/?hl=it
https://www.facebook.com/chiaranegrellofotografia/
https://www.nationalgeographic.co.uk/photographer/chiara-negrello
Like the tide
L’area del Delta del Po, dove scorre il fiume più lungo d’Italia, era una regione povera.
Alla fine degli anni ’80 una grande crisi nel settore tessile esacerbò ulteriormente le cose. La crisi portò ad una massiccia perdita di posti di lavoro, soprattutto per le donne, molte delle quali lavoravano nei laboratori.
Negli stessi anni della crisi dell’industria tessile furono piantate le vongole. La pesca di queste divenne la strada per la ripresa della regione e dell’economia.
In una rottura con la tradizione e con il passato, le donne precedentemente impiegate nelle fabbriche tessili si dedicarono alla pesca insieme agli uomini. Oggi quasi la metà dei pescatori sono donne.
Qui, è comune vederle possedere barche, pescare e lavorare duramente come qualsiasi uomo. Le mattine d’inverno sono difficili da affrontare. Si esce nel buio e il freddo pungente colpisce il calore sul viso dato dalle pareti interne della loro casa. Non possono permettersi di avere sonno perché la nebbia li circonda e potrebbe essere pericoloso durante la guida della barca. Le donne scendono in acqua e il contatto con il gelo è attenuato dalla tuta, che ripara il loro corpo, ma non le mani e il viso, che difficilmente si abituano a sentire tanto freddo.
Quando tornano a casa, dedicano il resto della giornata alla loro famiglia, con la stessa intensità e impegno con cui pescano.
Lo scopo di questo lavoro è quello di evidenziare donne che esemplificano stereotipi di genere superati che ancora esistono anche in un paese occidentale avanzato come l’Italia.
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