Tra le mostre della prima edizione del Festival della Fotografia Italiana, organizzato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) nel comprensorio toscano del Casentino, fino al 6 ottobre 2024, c’è l’esposizione Atlante Umano Siciliano di Francesco Faraci.
Francesco Faraci, con il suo progetto Atlante Umano Siciliano, ha intrapreso un viaggio alla scoperta della Sicilia, rivelando aspetti della sua terra che prima ignorava. Durante il suo percorso, ha incontrato comunità come i Caminanti, un gruppo nomade con radici antiche, e ha approfondito la realtà dello spopolamento delle aree interne dell’isola. Senza un itinerario preciso, Faraci si è lasciato guidare dall’istinto, spesso viaggiando a piedi, il che ha reso l’esperienza più intima e spirituale.
Per Faraci, la fotografia è un mezzo per esplorare l’essenza umana e creare un legame profondo con le persone e i luoghi che ritrae. Il simbolismo presente nelle sue immagini riflette la cultura e la storia del Mediterraneo, e il suo approccio è fortemente influenzato dalle storie e dalle emozioni che assorbe durante i suoi incontri. Nonostante la fotografia sia il suo strumento espressivo, le sue influenze sono principalmente letterarie, con un particolare richiamo a Josef Koudelka per la passione e l’intensità che trasmette attraverso l’obiettivo.
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