Ap/Punti di vista – CADETS di Paolo Verzone.
Con il suo progetto sui cadetti delle principali accademie militari europee Paolo Verzone traccia il ritratto dell’Europa contemporanea attraverso una parte della sua giovinezza, mettendo in discussione l’identità europea.
Tempo fa Paolo Verzone, amico e collega da una vita, mi porta in dono questo libro.
Bè, io sono ritrattista e, di fronte a questo lavoro, sono rimasto ammaliato, ho invidiato molto quello che è riuscito a produrre. Invidia di quella buona ovviamente, e anche se non ce n’era bisogno la mia stima per lui è aumentata. Paolo è davvero uno dei pochi grandi fotografi italiani davvero attivi, uno di quelli che ogni settimana ha il culo su un aereo, una commessa in tasca e una produzione fotografica da portare a termine. Insomma, uno che lavora di, per e con la fotografia senza star lì a tirarsela o a urlarla ai quattro venti. Mi piace anche e proprio per questo.
Vi racconto qualcosa di lui e di questo libro fotografico.
Nato nel 1967 a Torino, e residente tra Italia e Spagna, Paolo Verzone è membro di Agence VU dal 2002.
Da quasi 30 anni fotografa il mondo che lo circonda. Ai suoi esordi, copre la cronaca così come appare sulle pagine di riviste europee e internazionali: un mondo in perpetuo movimento, sempre così mutevole, che osserva con la distanza di chi non è legato all’emergenza del momento. Con rigore ed eclettismo, passa da incarichi giornalistici a progetti a lungo termine, da documentari incorporati a ritratti in posa. Dal bianco e nero, anche a colori, e infine dall’analogico al digitale.
Nel tempo, il suo interesse per il mondo è attratto sempre più dalla sua gente. Sviluppa impegnative serie di fotografie realizzate con una macchina fotografica di medio formato, che impone una messa a fuoco sul soggetto, presentato a figura intera. Che si tratti di una serie di ritratti di europei in spiaggia, Seeuropeans (1994/2002), o del Moscow Project (1991/2011), realizzato in collaborazione con Alessandro Albert, la somma delle persone fotografate riflette sulla molteplicità e singolarità di ogni individuo.
Con il suo progetto sui cadetti delle principali accademie militari europee, iniziato nel 2009, Paolo Verzone traccia l’Europa contemporanea attraverso una parte della sua giovinezza, mettendo in discussione l’identità europea.
Tra il 2009 e il 2013, il fotografo Paolo Verzone ha viaggiato in tutta Europa per ritrarre i cadetti delle più grandi accademie militari del continente, così ha incontrato questi giovani ufficiali che sono il simbolo di un legame esistente tra le tradizioni, la storia della le loro scuole e il futuro che hanno. Luoghi simbolici e potenti, una miscela di ambienti e volti, divise e immobili posture accentuate da una sublime ricerca della luce adatta per raccontare l’atmosfera militare. Un ritratto senza precedenti dell’élite delle nazioni.
Per più di 200 anni, l’Europa ha avuto un’importante tradizione di istruzione militare, dove vengono formati i futuri ufficiali. Le accademie sono le garanti della tradizione militare e degli antichi valori legati all’esercito. Salvaguardano anche forti identità nazionali, ognuna delle quali afferma di costituire la base dell’onore militare di un paese.
Paolo Verzone, quindi, utilizza i ritratti dei cadetti delle più importanti accademie del continente per esaminare la tensione tra le storie di ogni Paese e i loro scrupolosi passi verso l’integrazione.
Per Verzone, i cadetti sono un simbolo del legame che esiste tra il passato della loro scuola (e del paese) e il peso del futuro dell’Europa.
Paolo Verzone è stato premiato al World Press Photo nel 2000, 2009 e 2015. Le sue fotografie fanno parte di diverse collezioni del Victoria & Albert Museum, della Bibliothèque Nationale de France e dell’Instituto Nazionale della Grafica, a Roma.
Info:
https://www.facebook.com/paolo.verzone
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TOMMASO OTTOMANO – IL REGISTA DEI MANESKIN
Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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