Durante il mio soggiorno parigino mi sono imbattuto in AQUA MATER. Una mostra realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, in collaborazione con l’UNESCO. Una mostra fotografica davvero sorprendente del maestro SALGADO costruita in mezzo ai grattacieli di Parigi. Suggestione incredibile. Un inno alla bellezza e alla fragilità dell’acqua.
Non solo fotografie esposte ma un progetto che accompagna azioni concrete per sensibilizzare i problemi del nostro pianeta, azioni già perpetrate da Sebastião e Lelia Salgado e in particolare dell’Instituto Terra, la ONG che hanno creato nel 2018 per far rivivere la foresta che stava scomparendo e che copriva da più di sessant’anni le terre della fattoria Bulcão di proprietà di Sebastião nello Stato di Minas Gerais.
“La nostra organizzazione no-profit, Instituto Terra, ha piantato più di 2,7 milioni di alberi appartenenti a più di 300 specie endemiche. Il ritorno di questo microclima tropicale ha attratto uccelli e animali che non vi si osservavano da diversi decenni.” Ci ricorda Sebastiano Salgado.
In un padiglione di bambù di 1000 m2 progettato dall’architetto Simón Vélez, esclusivamente per questo evento, vengono presentate delle immagini sul tema dell’acqua e dell’ecologia a salvaguardia della nostra Terra.
Un’atmosfera esotica surreale, camminare in una immensa capanna di bambù, un universo onirico e multisensoriale con creazioni musicali del compositore François-Bernard sul tema dell’acqua con il dolce suono che scorre in tutte le sue diversità e sapere di essere tra grattacieli mastodontici nel centro esatto del quartiere “La Défense” de Paris.
I numerosi cartelli che precedono la mostra danno molte informazioni sul progetto e sullo stato dell’acqua nel nostro pianeta, ci sono citazioni di filosofi e intellettuali e un pannello espositivo fornito dal Programma idrologico intergovernativo dell’UNESCO spiega perché le acque sotterranee sono così importanti. “Le più grandi riserve di acqua dolce nella sua forma liquida sul pianeta sono sotterranee e metà della popolazione mondiale dipende da esse per la fornitura di acqua potabile. Queste riserve forniscono anche gran parte dell’acqua utilizzata per la produzione alimentare e i processi industriali. Le acque sotterranee sono anche essenziali per il corretto funzionamento degli ecosistemi, comprese le zone umide e i fiumi. Mentre nelle aree più aride del pianeta, le acque sotterranee sono talvolta l’unica fonte d’acqua disponibile. Sono proprio le acque sotterranee che possono svolgere un ruolo importante nell’adattamento ai cambiamenti climatici”.
E alla fine si entra nel centro della pagoda e ci si trova davanti alla bellezza di questi scorci del mondo, da un ghiacciaio in Patagonia a donne che pescano gamberetti in Indonesia e zebre che bevono da un abbeveratoio in Namibia, terre spaccate dalla siccità, pescatori di tonno in Sicilia, uragani devastanti e uomini e donne in cerca di acqua per sopravvivere.
L’acqua è il bene comune più importante dell’Umanità e tuttavia il più minacciato ed è appunto il protagonista centrale nell’opera di Sebastião Salgado. Lo sappiamo già tutti, ma uscendo da questa esperienza si sente ancora di più la necessità di organizzarsi in modo che ognuno di noi agisca con ogni mezzo possibile per proteggere questo fragile equilibrio.
Con la mostra “Aqua Mater”, il fotografo franco-brasiliano intende inondare di bellezza e attivare allarmi. Dai suoi viaggi in Islanda e nell’Artico ai suoi incontri con i popoli amazzonici, Salgado celebra l’Acqua attraverso l’arte. La mostra è stata organizzata dal Fonds de Dotation Contemplation, un’organizzazione non governativa francese, con partner che includono l’UNESCO.
Data: dal 1 aprile al 22 settembre 2022
Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00
Se potete non perdetevela, non è una mostra fotografia, è una esperienza che lascia il segno.
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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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