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Amnesty Media Awards 2021, annunciati i vincitori

di Alessandro Tarantino

La pandemia soprattutto ma anche molti altri temi a sfondo inevitabilmente sociale e con un focus specifico sui diritti umani: questi gli argomenti trattati dai fotografi e i giornalisti vincitori dell’Amnesty Media Award 2021 di Amnesty International UK che sono stati annunciati nei giorni scorsi durante una cerimonia virtuale.

«Gli Amnesty Media Awards 2021 celebrano un giornalismo eccezionale in tempi senza precedenti. In un anno in cui gran parte del mondo si è fermata, fortunatamente il lavoro vitale del giornalismo sui diritti umani è continuato. Senza di esso la lista di storie spesso strazianti e commoventi che abbiamo celebrato stasera sarebbe rimasta inalterata. Rendiamo quindi omaggio al coraggio e alla dedizione dei giornalisti che continuano a scoprire le azioni illecite e a contribuire così a creare un mondo più giusto», ha dichiarato durante la cerimonia la direttrice di Amnesty International UK Kate Allen

Tra i premiati, anche Smita Sharma, fotogiornalista freelance indiana che racconta le condizioni critiche dei diritti umani e le questioni sociali nella propria comunità e nel Sud del mondo su incarichi per Human Rights Watch, National Geographic Magazine e altre pubblicazioni.

Dalla documentazione degli effetti della gravidanza sull’istruzione delle ragazze in Kenya al matrimonio di bambine in Nepal e al traffico sessuale in India e Bangladesh, Sharma si è impegnata negli anni a rappresentare le persone con dignità e a raccontare storie “minori”. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo, anche presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Shamra è stata premiata per l’articolo pubblicato dal National Geographic Magazine dal titolo “Stolen Lives” (“Vite rubate”): «Questo lavoro è davvero una testimonianza del coraggio e della capacità di recupero delle ragazze che mi hanno permesso di entrare nelle loro vite: sono grata che abbiano riposto la loro fiducia in me. Un enorme ringraziamento anche al National Geographic Magazine per aver sostenuto questa storia complicata che ha indagato sul traffico sessuale di minori in India e Bangladesh», ha commentato sui suoi profili social dopo il conferimento del premio.

A premiarla sono stati i giudici: Claire Thomas (giornalista freelance), Mark Sealy MBE (Autograph ABP), Philip Coburn (Daily Mirror), Sara Rumens (The Times), Tariq Zaidi (fotoreporter freelance) e Richard Burton (Amnesty International)

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