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American Nature, a Torino la retrospettiva più importante di Mitch Epstein

di PHocus Magazine

Promossa da Intesa Sanpaolo, la mostra riunisce per la prima volta gli scatti chiave dei tre progetti più recenti del fotografo americano. Un racconto che descrive il conflitto tra la società americana e la natura selvaggia nel contesto del cambiamento climatico globale. Alle Gallerie d’Italia di Torino, fino al 2 marzo 2025.

Per la prima volta, tre delle serie fotografiche più significative degli ultimi vent’anni del fotografo americano Mitch Epstein sono state riunite in Mitch Epstein. American Nature, una mostra volta ad esplorare il conflitto tra la società americana e la natura incontaminata nel contesto del cambiamento climatico globale.

L’esposizione, promossa da Intesa Sanpaolo e ospitata fino al 2 marzo 2025 presso una delle sue quattro sedi museali, le Gallerie d’Italia – Torino, all’interno dello storico Palazzo Turinetti in Piazza San Carlo, è la retrospettiva più importante dell’artista. Curata da Brian Wallis, direttore esecutivo del Center for Photography di Woodstock, la mostra è un vero e proprio viaggio di riflessione e insieme di denuncia, che si articola tra gli scatti chiave dei tre progetti più recenti del fotografo: American Power(2003-2009), Property Rights (2017-2020) e Old Growth (2020- 2024).

Amos Coal Power Plant, Raymond, West Virginia 2004.

American Power

Il racconto espositivo inizia con American Powerla serie che mostra le conseguenze dell’opera di estrazione e raffinazione di risorse naturali portata avanti dalle multinazionali. Dopo l’intensa esperienza come inviato del New York Times a Cheshire, in Ohio, una cittadina contaminata dall’American Electric Power Company, il fotografo, dal 2003 al 2008, ha attraversato gli Stati Uniti per fotografare i siti di produzione di combustibili fossili e di energia nucleare, nonché le comunità che vivono accanto ad essi. Un viaggio di testimonianze e presa di coscienza degli effetti dannosi del cambiamento climatico, compresi quelli legati all’inquinamento.

Property Rights

Di chi è la terra? Con quale autorità si possiede un territorio e con quali diritti? Sono queste le domande che l’artista si pone nella seconda serie fotografica, Property Rights, un’indagine sulle complesse dinamiche della proprietà terriera in un Paese basato sull’espansione coloniale e sullo sviluppo industriale. Nell’arco di quattro anni, dal 2017 al 2020, Epstein ha viaggiato per tutta l’America, raccontando le terre contese dalla Pennsylvania e dalle Hawaii al confine con il Messico, e anche l’enorme danno ai terreni, per gli incendi e le inondazioni dovuti a gravi negligenze nella tutela dell’ambiente. Le sue conversazioni e le sessioni di ritratti con gli anziani nativi lo hanno ispirato a cercare altri conflitti fondiari, in cui la gente comune ha creato movimenti straordinari per difendere la terra dalle acquisizioni da parte del governo e delle imprese.

Maple Glade, Hoh Rain Forest, Olympic National Park, Washington 2017.

Old Growth

Old Growth, ultima opera di Epstein – di cui si presenta in anteprima una parte commissionata da Intesa Sanpaolo -, celebra le antiche foreste sopravvissute in regioni remote degli Stati Uniti. Il termine old growth, letteralmente «vecchia crescita», si riferisce ad alberi autoctoni che hanno centinaia o migliaia di anni e che si sono rigenerati naturalmente, mai toccati dall’uomo. Dal 2020 al 2024, Epstein ha esplorato le zone più remote degli Stati Uniti per fotografare la bellezza e il mistero di pini antichissimi, cipressi calvi e sequoie giganti, indispensabili per la sopravvivenza dell’uomo. Le fotografie dell’artista, di grande formato, immergono i visitatori in una natura selvaggia primordiale non alterata dagli esseri umani, celebrando la maestosità e la resilienza di questi antichi regni viventi ed evidenziando ciò che l’uomo rischia di perdere a causa della crisi climatica.

Sitka Spruce (Tree of Life), Olympic National Park, Washington 2021.

In anteprima

Oltre alle tre serie fotografiche, nella sala immersiva delle Gallerie d’Italia – Torino, è fruibile in anteprima il progetto originale di Mitch Epstein Forest Waves,un’installazione video e sonora delle quattro stagioni nelle foreste del Berkshire. A questo si aggiunge il cortometraggio di Epstein Darius Kinsey: Clear Cut, presso l’Arena delle Gallerie d’Italia – Torino, una raccolta visivamente avvincente di fotogrammi del fotografo di inizio XX secolo Darius Kinsey (1859-1945), che mostra eroici taglialegna in posa accanto a enormi alberi abbattuti nel nord-ovest americano.

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