Paolo Ranzani: Fotografo professionista da 25 anni, ha fatto tutta la classica sequenza, scuole, diplomi, assistente e partita iva ma ritiene che che esporre tecnicamente il proprio curriculum vitae, premi e riconoscenze, libri e video, sebbene molto ampio non serva a raccontare per davvero una capacità professionale. Ma visto che per presentarsi qualcosa occorre scrivere, diciamo che più o meno è andata così:

Paolo Ranzani non nasce fotografo. Nasce e basta. Fin da piccolo trova divertimento nel disegnare fumetti e piccole storie. La cosa che gli riesce meglio durante le lezioni a scuola è fare le caricature agli insegnanti e ai compagni. Quindi capisce che non farà mai il ragioniere come avrebbe voluto la mamma. Inizia però a coltivare l’interesse per la camera oscura allestita in cantina dal fratello maggiore e quell’apparire di ombre e luci suscita nel giovane Ranzani la voglia di produrre immagini. Prende un appuntamento con un fotografo della sua città e lo convince di aver assolutamente bisogno di un assistente, quest’ultimo cede e lo prende con sé per un paio di anni, in silenzio e senza chiedere stipendio, apprende i movimenti, i discorsi, i pensieri che ruotano intorno alla fotografia di mestiere. Paolo Ranzani non ama la fotografia in quanto gesto tecnico ma come trasmissione di elementi di comunicazione. Non crede nell’esecuzione di una fotografia, pensa che la fotocamera sia un mezzo e pensa che il fotografo non debba restare dietro, come spesso fa, se vuole essere autore deve mettersi in mezzo, esattamente tra la realtà e la fotocamera (non dietro!) sennò è solo uno dei tanti che usa un mezzo costruito per fare fotografie. E la differenza è tutta qui. Reportage, moda, pubblicità, ritratti, spettacolo, se c’è qualcuno/qualcosa da raccontare in modo autoriale, sia esso un volto, un corpo, vuol dire che c’è qualcosa da comunicare e questo è una cosa interessante, altrimenti è solo un’altra foto bella che si perde nel mondo. In particolare predilige i ritratti; spesso anche un volto è un viaggio e un viaggio è anche una storia. Ranzani quindi racconta storie usando la fotografia senza però farsi usare dal mezzo. Lo fa da oltre 20 anni e lo insegna nelle scuole, università e nei workshop perché pensa che uno dei pochi obblighi nella vita sia quello di passare agli altri la conoscenza acquisita. Mostre, libri, eventi, redazionali. Tutto quello che si vuole sapere di lui è su www.paoloranzani.com, www.instagram.com/paolo_ranzani_portfolio/ , su YOUTUBE o sparso per il web. Un’ultima cosa, questo testo l’ho scritto io, Paolo Ranzani, e mentre sto finendo di scriverlo non ho ancora capito perché io lo stia facendo in terza persona. Essere differenti, essere unici, essere autori è l’unico vero valore.