fbpx

moda

One to One
con Pietro D'Aprano

Mi chiamo Pietro D’Aprano, sono nato in Svizzera nel 1977. In quello stesso anno i miei genitori mi portano in Calabria, nel paese natale di mia madre. All’epoca mio padre stava iniziando ad avventurarsi nel meraviglioso mondo della fotografia;sarà proprio lui poco dopo a farmi sperimentare per la prima volta lo strumento fotografico, senza impormi mai limiti sul suo uso, ne sul come, ne sul quanto.
Qualche anno più tardi iniziai ad aiutare e ad assistere mio padre nei servizi fotografici per i matrimoni, rimanendo al suo fianco fino all’età di 24 anni, momento in cui iniziai a maturare il desiderio di un mio percorso individuale, basato su un differente genere fotografico: quello che osservavo sulle più importanti riviste di moda. Decisi così di trasferirmi a Milano per poter frequentare accademie di fotografia professionale e diversi master; passai lì gli anni della formazione. Rientrato in Calabria, pur amando il mio lavoro di allora (fotografavo per lo più matrimoni; lo faccio ancora oggi e devo dire che amo farlo) sentii il bisogno di nuove esperienze di crescita professionale, per cui nel 2004 decisi di tornare a Milano.
Ricordo bene che andai a bussare alla porta di un’agenzia che cercava ragazzi che sapessero usare bene Photoshop; competenza fondamentale che fortunatamente possedevo già. Ho sempre avuto confidenza con il mezzo informatico, ma è lì che nasce l’amore per il Mac e per il mondo Apple. Insomma, in breve tempo iniziai a lavorare come postproduttore per l’agenzia fotografica Showbit, che si occupava (e si occupa tutt’oggi) esclusivamente di sfilate di moda, mondo a me completamente sconosciuto fino a quel momento.
Fin dalla prima stagione mi portarono a Londra per la post-produzione delle sfilate in corso; in quell’occasione un fotografo che dovevo assistere nel lavoro di editing si ammalò e mi ritrovai scaraventato su una passerella a sostituirlo! Mi dissero “tieni! Le foto che facciamo le conosci, le hai viste sul monitor! La macchina fotografica è questa. Vai!”. Tuttora ricordo per filo e per segno, come fosse ieri, che attrezzatura mi diedero: una Nikon D2H con obbiettivo zoom 200-400 f4; inoltre, siccome i sensori delle macchine fotografiche all’epoca avevano una scarsa sensibilità ISO, mi diedero anche un flash Quantum X, con un enorme battery pack Lumedine e una grande parabola per allungare lo spettro di luce; era davvero potentissimo! (oltre che grosso e pesante). Mi ritrovai in mezzo ad un muro di fotografi (ai tempi ce n’erano davvero tanti); mi portavo dietro addirittura una scala da imbianchino per poterli sovrastare tutti in altezza. Devo essere sincero, ricordo che gli altri fotografi non vedevano di buon occhio il fatto che usassi il flash, ma il mio boss lo pretendeva per tenere alta la qualità delle immagini e devo dire che per le macchine che avevamo a i tempi, non aveva torto.
Il mio primo incarico, che poi è rimasto il mio ruolo per molti anni, è stato quello di scattare i dettagli del look: non semplicemente fotografare la modella mentre sfilava, ma fotografare tutto (quando dico tutto intendo proprio tutto) quello che la modella indossava, iniziando dall’abito intero e fotografando successivamente con estrema velocità e precisione tutti i dettagli dell’outfit, dalla testa a i piedi. Si scattavano le calze, la gonna, il pezzo sopra, i dettagli dell’abito, come ad esempio un ricamo sul pantalone, una tasca particolare; poi ancora la stampa della maglietta, le maniche e le cinte, le borse e gli zaini; infine le scarpe, le quali andavano scattate in una posizione perfetta di tre quarti, con il tacco poggiato. In un arco davvero breve di tempo si scattavano inoltre delle immagini molto strette del viso della modella, i cosiddetti “beauty”. Questi ultimi importantissimi per mostrare il make up scelto dal designer. Bisognava essere molto veloci e precisi, perché l’arco temporale in cui scattare tutte queste immagini era ed è ancora oggi davvero poco! In poche parole esclusivamente il tempo necessario alla modella per percorre la passerella. Tutto qui. Non vi era altra possibilità o altro lasso temporale. Quel che era perso era perso. Ricordo ancora il susseguirsi di riflessioni come: “sta andando via, finalmente… ma no, non è finita … l’acconciatura…? E se ci sono stampe sul retro del vestito…? E il tacco? Non hai notato che è un tacco scultura?” Ma intanto arrivava un’altra modella, quindi bisognava scegliere se continuare su quel retro o passare subito all’altra. Il tutto si ripeteva per trenta/quaranta modelle, che finiscono di sfilare in 15 minuti al massimo.
Finito lo show bisognava sbrigarsi a smontare l’attrezzatura, riporla nella cassa e correre fuori, perché un’ora dopo sarebbe iniziata un’altra sfilata in un altra parte della città. Il tutto iniziava alla 09:00 del mattino e terminava dopo le 21:00 di sera; per sette giorni su sette e in quattro città differenti. Una vera maratona! Da allora inizio tutte le stagioni delle sfilate Prêt-à-Porter donna con New York, per poi passare a Londra, successivamente Milano e infine la più dura e lunga di tutte: Parigi. Questo accade due volte l’anno per il Prêt-à-Porter donna, altre due volte invece – solo su Milano e Parigi – per le sfilate Uomo e Haute Couture. Durante le sfilate di Haute Couture si vedono sulle passerelle pezzi unici e magnifici, da lasciar senza parole.
La mia carriera professionale ebbe un importante svolta nel momento in cui diventai responsabile dell’agenzia in cui lavoravo; lì mi trovai a formare nuovi fotografi che negli anni si susseguirono uno dopo l’altro. In quegli anni iniziarono ad arrivare le prime pubblicazioni su importanti magazine come Vogue Spagna, Vogue Portogallo, Grazia Francia, Grazia Italia, Vogue Gioiello e tante altre riviste che purtroppo non esistono più, a causa della crisi dell’editoria. Nel 2015 arrivò un altra importante svolta della mia carriera: iniziai a collaborare con l’agenzia americana Getty Images, proprio grazie alla mia competenza nel mondo delle sfilate. Da quel momento in poi le mie foto hanno iniziato a comparire anche su giganti dell’editoria come il New York times, la Cnn, il New York Post, Bloomberg, il Thelegraph, ecc. Negli anni ho avuto collaborazioni dirette con brand come Gucci, Marni, Philipp Plein, Prada e Louis Vuitton; per quest’ultimo in particolare ho realizzato immagini in esclusiva durante le sfilate Resort a Palm Spring, Kyoto e Rio de Janeiro.
Come tutti i fotografi mi piacerebbe dire che il mezzo non è importante, ma nel mio settore non è così. La mia macchina è il mio terzo figlio (ne ho 2 in carne e ossa 🙂 ), il mio obiettivo deve essere perfetto. Sono strumenti di precisione ed è importante saper usare la lente giusta a seconda delle differenti situazioni, così come è importante far controllare periodicamente che siano perfettamente tarate.
La fotografia di moda in sfilata è molto più complicata di quello che sembra. I diversi show hanno delle situazioni di luce sempre diverse e spesso molto complesse; la macchina deve funzionare sempre bene, il fuoco deve funzionare perfettamente anche in condizioni di poca luce, i colori devono essere fedeli (è impensabile far risultare arancione un abito rosso). Spesso quando si entra nelle location dove avvengono gli show sei quasi al buio totale, a fatica capisci dove andare; devi trovare una posizione, montare l’attrezzatura al buio, alzare gli occhi alle americane (le impalcature che tengono le luci) e riconoscere le luci che hai intorno, per poter tarare la macchina correttamente. Nonostante questo, non è detto che appena la sfilata inizi le luci siano effettivamente quelle che hai immaginato! A quel punto devi essere capace di riconoscere velocemente le luci che hai davanti e nel giro di pochi secondi tarare nuovamente la macchina, correggendo la temperatura colore che avevi impostato. Il tutto deve avvenire nell’arco di cinque secondi al massimo, per non perdere il primo capo in arrivo. Racconto tutto questo per spiegare il know how da trasmettere ai miei colleghi che vogliono avvicinarsi a questo mondo.

Cosa imparerai

• Cosa succede durante una sfilata di Moda.
• Che tipo di attrezzatura ti serve.
• Come ‘settare’ la macchina fotografica in queste occasioni.
• Come riconoscere le luci e la temperatura colore delle luci.
• Cosa puoi fotografare e come posizionarsi per una visuale migliore.
• Quali sono i canali per iniziare a lavorare nell’ambiente.
• Come si accede ad uno show.

Bonus riservati

 Lorenzo Palizzolo
Lorenzo Palizzolo
Leggi Tutto
Ho conosciuto Pietro D'Aprano e ho imparato con lui. Ho trovato un grande professionista, con tantissimi anni di esperienza. Oltre a tantissima passione per questo lavoro, ho trovato una profonda conoscenza e competenza tecnica e tanta voglia di spiegarla agli altri; in poco tempo mi ha trasmesso tantissima conoscenza. Infine devo dire che conosce il mondo del fashion system e delle sfilate di moda veramente bene! Inoltre nell'ambiente è molto conosciuto.
Alessandra Bagnera
Alessandra Bagnera
Leggi Tutto
Gentile e molto preparato su tutte le tecniche e gli strumenti fotografici, Pietro è un insegnate sempre disponibile e paziente. Il suo metodo d’insegnamento è ben strutturato e attraverso le sue lezioni si vede il suo grande amore per la fotografia.
Ivan Siggillino
Ivan Siggillino
Leggi Tutto
Professionista competente e preparato, capace di trattare con chiarezza argomenti ostici e di renderli fruibili e comprensibili
Precedente
Successivo

One to One
con Jonathan Santoro

Jonathan Santoro è un fotografo con base a Milano, originario di Isernia, Molise.

Nel 2013, dopo essersi diplomato alla Scuola Romana di Fotografia, si sposta a Milano dove attualmente vive e lavora.

A metà tra fashion e documentario, il suo lavoro è una sincera e allo stesso tempo raffinata indagine sulla quotidianità, spesso svincolata dallo spazio e dal tempo.

Lo sguardo distintivo e la sua composizione avvincente ha permesso a Santoro di lavorare con brands quali Off-White, Uniqlo, Kappa, Timberland, così come nell’ambito editoriale con clienti come Ywyw Magazine e Switch Magazine.

Cosa imparerai

Scopri i retroscena del mondo della moda con il fotografo professionista Jonathan Santoro! In questo One to One potrai conoscere i segreti, le tecniche e il flusso di lavoro di un ambiente solitamente molto elitario.

Bonus riservati

Bridal Fashion:
One to One con Félicia Sisco

Sono nata in Corsica, una piccola isola nel sud della Francia, e ora vivo tra la CorsicaParigi e ogni luogo. Sono una fotografa professionista da 37 anni …so che è tanto.

Ho iniziato a lavorare, nel solo periodo estivo, in un negozio di fotografia, prima di lasciare la mia isola per completare i miei studi universitari e diventare interprete.

Io non ho studiato fotografia, ma per diversi anni ho fatto ritratti a tutti intorno a me, stampando poi le foto in bianco e nero nel laboratorio della scuola. Tutto da sola, come un fotografo.

Il lavoro di fotografo era un sogno ed in quel periodo era molto difficile da realizzare essendo un lavoro quasi esclusivamente per gli uomini.Quando ho iniziato in quel negozio vendevo rullini fotografici, facevo ritratti in studio e matrimoni e così via … Dopo 3 mesi la mia scelta era stata fatta, avevo deciso di andare avanti con la mia passione: la fotografia. Ho ottenuto il primo riconoscimento internazionale QEP (Qualified European Photographer) in Francia nel 2000,  non ho partecipato a nessun concorso per vincere premi perché penso che prima di tutto bisogna essere sicuri della propria fotografia, forse quest’anno per la prima volta parteciperò al concorso WPPI.

 

Cosa imparerai

Esplora questo meraviglioso genere fotografico
con Fèlicia Sisco! Ambassador Canon e fotografa professionista di lunga data, la docente ti guiderà in un percorso volto a conoscere gli aspetti, lo stile e le tecniche di ripresa per la fotografia di Bridal Fashion.

Bonus riservati

Hai dubbi, domande, curiosità?
Non hai trovato il corso che cerchi?
Ce l'abbiamo, devi solo chiedere.

Partner

PHocus Magazine

Reg. Tribunale Ordinario di Catanzaro n.1422/2022 del 28/4/2022 RG N.980/2022  

Autore ed Editore Francesco Mazza Cine Sud Srl  Sede legale Corso Mazzini, 189 – 88100, Catanzaro P. Iva: 02972620799

Direttore responsabile Rino Giardiello           Iscriz. Albo Giornalisti N.126559

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi

Hai dubbi, domande, curiosità? Contattaci!

X