Bio
Alex Zoboli (Guastalla, 1990) si è diplomato all’Istituto Italiano di Fotografia nel 2014. Tra il 2015 e il 2019 lavora nello studio di Alex Majoli come assistente, affinando le sue capacità di fotografo, stampatore e post produttore. In quel periodo conosce Cesura, il collettivo a cui si unirà nel 2020 come fotografo. Negli ultimi anni ha lavorato a diversi progetti a lungo termine, principalmente in Algeria, esplorando il rapporto tra Nord Africa ed Europa, e nel Regno Unito, concentrandosi sugli impatti sociali ed economici della Brexit. Nel 2020 ha inoltre documentato l’emergenza Covid-19 del 2020 in Italia, attraversando la penisola in un viaggio da nord a sud, fotografando un paese in lotta con la crisi sanitaria. Attualmente sta lavorando a un progetto sull’emergenza abitativa in Italia, fotografando le condizioni di disuguaglianza che caratterizzano le società occidentali ed evidenziando il disagio, spesso dimenticato, vissuto da milioni di famiglie.
In Limine
La mancanza di abitazioni a prezzi accessibili e il costo sempre più elevato della vita nelle principali città europee stanno diventando problemi sempre più gravi, e pesano sempre di più sui redditi dei singoli e delle famiglie.
Muovendo i passi da questi presupposti, In limine [lat. limen –mĭnis, «sul confine»] vuole essere un viaggio di conquista e di ritorno a casa, un viaggio di lotta e di appropriazione delle città come luogo del vivere la possibilità. Le città raccontano la nostra storia, ma devono rispondere alle esigenze e alle aspirazioni dei cittadini del futuro: cosa ha delineato i volti delle città, chi le ha costruite, come, e perché? Sono i volti, i ricordi e le testimonianze degli abitanti a delineare la forma delle città contemporanee. L’obiettivo di In limine è restituire questa identità, insieme al concetto di abitare oggi nelle sue diverse dimensioni, passando per le maggiori criticità, ma anche per le più significative storie di resistenza, in un progetto documentario di ricerca che indaga il passato per comprendere il presente e gettare luce su un futuro sempre più difficile da immaginare.
Shine on
Il nuovo contesto globale e la precarietà degli assetti mondiali sta modificando e rimodellando non solo gli equilibri tra stati e nazioni, ma le specifiche identità nazionali. Anche quella britannica, detta Britishness, sta subendo questo lento processo di cambiamento e ridefinizione secondo i nuovi parametri della contemporaneità. Negli ultimi 20 anni, la Gran Bretagna ha cercato di rinnovarsi coniugando passato storico e futuro politico: il passato è eredità e roccaforte della cultura britannica, mentre il futuro guarda a una Gran Bretagna nuova, democratica, più tollerante, plurale e creativa, che affronta le sfide della nuova era dell’informazione, della complessità etnica e culturale del Paese e – naturalmente – il cambio di prospettiva derivante dalla perdita di centralità della Gran Bretagna nella scena mondiale. È un processo difficile che spesso genera controversie all’interno della società e delle comunità ai margini, a volte con effetti drammatici o paradossali.
“Shine on” prende spunto da questo assunto, e cerca di delineare il volto sfaccettato e mutevole della Gran Bretagna di oggi: una forma liquida, in costante cambiamento e contraddizione con se stessa.
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