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ADDIO AD UN RIVOLUZIONARIO, ADDIO A WILLIAM KLEIN

di Paolo Ranzani

ADDIO AD UN RIVOLUZIONARIO, ADDIO A WILLIAM KLEIN

© William Klein

Uno dei più grandi fotografi del ‘900, uno dei più eclettici, è stato scultore, pittore, regista, oltre che fotografo e sempre lasciando una traccia di vero anticonformismo.

Forse il primo vero street photographer, decenni prima che si usasse questa parola.

©PATRICK SWIRC/MODDS
© William Klein

Nasce nel 1926, ma per qualche curioso motivo preferiva essere più giovane di due anni e posticipava la data di nascita al 1928. Passa la prima parte della sua vita a NewYork assorbendo ogni contaminazione culturale e artistica e poi grazie ad uno scambio di esperienze didattiche, si trasferisce a Parigi ed è in questa città, in cui abiterà fino alla morte, che la sua vita prende una piega che lo segnerà per sempre ed è sempre qui che si innamora di Jeanne, nella ville lumiere si sposano e non si lasceranno più.

La fotografia arriva come sperimentazione dopo la pittura e la scultura. Fotografando riesce ad afferrare l’idea del movimento, vuole entrare dentro le sue immagini, non vuole rappresentare il punto di vista dello spettatore, ma lo vuole catapultare dentro ed è quello che fa quando torna a New York. Trova la città cambiata e decide di raccontare questo cambiamento, con sé ha una Leica comprata a Parigi niente meno che da H.C. Bresson e un obiettivo 50mm, ma sente che non sarà sufficiente per raccontare quello che vede, decide di cambiarlo e acquista un grandangolo.

© William Klein
© William Klein
© William Klein

Nasce così un libro che ha cambiato la storia della fotografia: LIFE IS GOOD & GOOD FOR YOU IN NEW YORK: Trance Witness Revels

Questo sguardo nuovo, violento, sposta l’asticella molto in alto e l’impaginazione è un altro schiaffo imprevisto. Le sequenze incalzanti, le immagini che smarginano senza bordi, i provini che sembrano un film, il tutto prende un ritmo mai visto prima.

Un libro che ancora oggi vale cifre incredibili.  La primissima edizione, in buono stato, supera tranquillamente i 7000 euro (!!) e pensare che Klein, all’epoca, fece anche molta fatica per trovare un editore disposto a seguirlo in questo lavoro; rifiutato e sbeffeggiato dagli editori americani, Klein pubblica il suo libro a Londra nel 1956. Seppur non immediatamente, diventa poi un successo clamoroso.

Sempre in questo anno fatidico per William Klein, arriva a Roma per lavorare con Fellini, diventa suo assistente nel film LE NOTTI DI CABIRIA e non perde l’occasione di inoltrarsi per le strade della capitale con la fotocamera, folgora con il suo sguardo strade e persone e nasce il libro ROME.

© William Klein
© William Klein
© William Klein
© William Klein
© William Klein
© William Klein
© William Klein
© William Klein

Ha lavorato anche molto nella moda, sempre donando originalità e provocando piccole grandi rivoluzioni nell’ambiente un po’ troppo rigido di quegli anni.

Come regista realizzò oltre 20 film, fra cui il primo documentario in assoluto su Muhammad Ali’.

Una nota che amo ricordare: nel 2001 viene realizzata, in un esemplare unico e con finiture speciali, una Leica M6 TTL intitolata a lui “William Klein”, che viene battuta da Christie’s a favore di Reporters sans Frontiéres.

© William Klein
© William Klein
Leica : CHRISTIE’S AUCTION

“Mi piacciono le foto di Cartier-Bresson, ma non mi piace il suo insieme di regole. Così le ho invertite. Penso che la sua visione della fotografia, che deve essere obiettiva, sia una sciocchezza.”

Ci mancherà molto il suo sguardo innovativo e quella curiosità non convenzionale.

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