fbpx Skip to content

A kind of beauty Gabriele Micalizzi – 29 Arts in progress gallery

di PHocus Magazine

4 APRILE – 28 GIUGNO 2024
29 ARTS IN PROGRESS, VIA SAN VITTORE 13, 20123 MILANO

A kind of beauty Gabriele Micalizzi

Dal 4 aprile al 28 giugno 2024, 29 ARTS IN PROGRESS gallery è orgogliosa di presentare, per la prima volta a Milano, le opere del fotografo Gabriele Micalizzi.

La mostra, intitolata “A KIND OF BEAUTY”, curata da Tiziana Castelluzzo, riunisce raffinate fotografie dal bianco e nero stampate ai sali d’argento al colore, accuratamente selezionate dai negativi conservati nell’archivio dell’artista.

In mostra gli scatti più significativi che ritraggono i principali teatri degli scontri dell’ultimo ventennio, partendo dalle rivoluzioni arabe, passando dai conflitti mediorientali contro il califfato ed arrivando fino all’odierna Ucraina e Palestina.

La volontà di intraprendere un percorso verso una fotografia nata da un’esigenza documentaristica, ma che contiene un’estetica e un significato proprio che va al di là del motivo per cui nasce, deriva da una precisa scelta di posizionamento maturata nella pluriennale esperienza da parte della galleria di dare spazio a nuove visioni e spaccati di realtà che hanno segnato la storia degli ultimi vent’anni.

A kind of beauty Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi Action! #1, Athens, Greece, 2011 Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Gabriele Micalizzi, nato a Milano nel 1984 a Cascina Gobba, quartiere complicato negli anni ‘90, ha da sempre avuto una spiccata sensibilità, sfociata poi in una forte passione e predisposizione per le arti visive, dapprima per i graffiti e i tatuaggi e poi per la fotografia ed i video. La sua prima esperienza in guerra come fotoreporter è stata all’età di 23 anni, in Afghanistan (accompagnato dall’esercito italiano e francese), seguita poi da un viaggio in Thailandia durante i disordini creati dalle Camicie Rosse nel centro di Bangkok, dove capisce che la sua vocazione è quella del fotoreporter, dopo aver immortalato un ragazzo ferito di fianco a lui da una bomba a mano.

La guerra secondo Gabriele è come un teatro, termine usato nell’ambiente militare per definire la zona di conflitto, nel quale ognuno svolge un preciso ruolo, in una determinata scena ed in una limitata porzione di tempo, ed il compito del fotoreporter è quello di raccontare e narrare attraverso una sola arma: la macchina fotografica, unico mezzo disponibile che diventa strumento d’azione per riuscire a condividere quel palco dove le emozioni accelerano, si espandono e si enfatizzano, le amicizie si sedimentano e rinforzano e la solidarietà diventa bisogno primario e indissolubile.

A kind of beauty Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi Beyond, Cairo, Egypt, 2011 Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Attraverso un uso sapiente della fotografia, Micalizzi riesce a creare immagini che non sono schiave né della realtà né dell’intenzione ma rappresentano un mondo a sé con la sua coerenza, autonomia e potenza evocativa.

Gabriele ha una straordinaria capacità di sintesi, riesce a coniugare in un unico scatto poesia, potenza e bellezza. Le sue fotografie, anche quelle più esplicite, sono espressione metaforica di una realtà più ampia, più complessa che induce lo spettatore a porsi interrogativi sugli eventi, sull’uomo e sulla natura dei conflitti. Gabriele non solo ritrae la guerra ma la vive in prima persona mettendosi accanto ai combattenti, al centro della scena, correndo i loro stessi rischi. I suoi scatti portano con sé non solo ciò che raccontano ma anche tutto il suo bagaglio emotivo. Lo sguardo di Gabriele però non è mai giudicante ma è libero ed aperto, sembra guidato da una necessità di chiarezza e di comprensione degli aspetti più intimi e più umani dei fatti della Storia.” (Tiziana Castelluzzo)

A kind of beauty Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi - Only God, Sirte, Libya, 2016 - Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery_WEB

Le sue opere non opprimono l’osservatore né riducono l’immagine ad uno spettacolo di virtuosismo fotografico ma generano un terreno libero e ampio di coinvolgimento, uno spazio dove l’immagine articola le sue informazioni ed evoca nello spettatore molteplici significati che trascendono sé stessa. Pur ricche di dettagli, le sue fotografie raggiungono un preciso ordine nella composizione senza mai togliere la complessità della realtà.

In un momento storico nel quale l’individuo è sommerso da informazioni ed influenzato dai media che creano la coscienza estetica delle persone, facendo perdere l’equilibrio tra realtà e finzione, Gabriele Micalizzi ha trovato un modo di raccontare la guerra da un punto di vista invisibile creando, attraverso il suo vissuto, opere d’arte (fotografie) che catturano lo sguardo la mente e l’anima di chi le osserva.

L’esposizione guiderà gli spettatori attraverso lo sguardo straniante e perturbante di Gabriele Micalizzi, i cui scatti costringono il pubblico a soppesare, raccogliere ed elaborare i significati più disparati di ogni singolo dettaglio delle fotografie presentate.

Durante l’Art Week milanese una selezione delle opere di Gabriele Micalizzi sarà inoltre presentata nell’ambito della nuova edizione di MIA Photo Fair dal 10 al 14 aprile 2024 presso Allianz MiCo Milano Congressi.

Mentre, presso il plesso museale di Santa Giulia a Brescia sarà in mostra dal 23 aprile fino al 1 settembre «Legacy», una raccolta di lavori ed un’installazione di Micalizzi che mirano a riflettere sulla fisicità della fotografia.

A kind of beauty Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi - Broken Dreams - 22, Donbas, Ukarine, 2022 - Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS

GABRIELE MICALIZZI (Milano, 1984)

Gabriele Micalizzi è un fotogiornalista italiano che collabora con testate nazionali e internazionali come New York Times, The Guardian, Internazionale e Wall Street Journal.

È tra i fondatori del collettivo Cesura ed i suoi lavori si concentrano sull’analisi e la rappresentazione della condizione sociale delle persone e del rapporto che esse hanno con il contesto in cui vivono.

Nel 2010 ha iniziato il progetto Italians: The Myth, un’indagine etno-antropologica incentrata sulla crisi d’ identità che attraversa la società italiana.

Sempre nel 2010, ha iniziato a documentare lo sviluppo delle Primavere arabe, partendo dalla Tunisia e spostandosi poi in Egitto e Libia.

Nel 2016 è stato incoronato da Oliviero Toscani e David La Chapelle come il primo vincitore del premio Master of photography curato da Sky Arte, diventando testimonial Leica. Nel corso del 2016 si è recato in Libia per documentare la guerra civile, viaggio a seguito del quale uscirà il suo libro DOGMA.

L’11 febbraio 2019, mentre si trova a Baguz, nel sud-est della Siria, per documentare l’avanzata curda contro le forze dell’IS, viene colpito da un razzo RPG. A causa dei danni subiti, trascorre un periodo a Milano, dove cerca nuove storie da raccontare. In questo periodo lavora a quello che diventerà noto come Malamilano, un progetto che si occupa delle realtà più problematiche della città di Milano, legate ai luoghi della tossicodipendenza e della microcriminalità.

Durante la pandemia di Covid-19 in Italia, ha documentato la zona con il maggior numero di casi, viaggiando tra Bergamo e il resto della Lombardia.

Nel 2021 viaggia tra Iraq e Afghanistan e contemporaneamente inizia la sua carriera nel mondo del cinema collaborando come fotografo di scena e consulente per la serie televisiva Sky Block 181 girata a Milano.

Nel 2022 si occupa della guerra in Ucraina per il WSJ, Die Zeit e Le Monde. Parte della sua copertura sarà poi utilizzata per la produzione del docufilm THAT’Z WAR.

29 ARTS IN PROGRESS è un’importante galleria d’arte fotografica, situata nel cuore di Milano, nello storico quartiere di Sant’Ambrogio. La galleria rappresenta il lavoro di fotografi riconosciuti a livello internazionale e dedica particolare attenzione al ritratto e alla fotografia di moda. Sin dalla sua apertura la galleria ha curato esposizioni in partnership con musei pubblici e privati, tra i quali: V&A Museum, Londra; Hong Kong Arts Centre; Palazzo Reale e Triennale di Milano; Museo delle Culture di Lugano e Nicola Erni Collection in Svizzera.

A kind of beauty Gabriele Micalizzi
© Gabriele Micalizzi - Bright Darkness, Sirte, Libya, 2016 - Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS

A KIND OF BEAUTY – GABRIELE MICALIZZI

Curata da Tiziana Castelluzzo

29 ARTS IN PROGRESS gallery – Via San Vittore 13, Milano

4 Aprile – 28 Giugno 2024

Orari di apertura: martedì – sabato, 11.00 – 19.00

Informazioni: info@29artsinprogress.com | 29artsinprogress.com | +39 0294387188

Richieste stampa: Beverley Luckings, beverley@beverleyluckings.com | + 44

7472916283

GABRIELE MICALIZZI: A KIND OF BEAUTY

Condividi

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Vuoi accedere agli eventi riservati?

Abbonati a soli 15€ per 365 giorni e ottieni più di ciò che immagini!

Se invece sei già iscritto ed hai la password, accedi da qui

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Non è facile trovare un buon educatore!
Appartengo ad una generazione che ha dovuto adattarsi alla scarsa offerta dei tempi. Ho avuto un solo tutor, a cui ancora oggi devo molto. Brevi, fugaci ma intensi incontri in cui il sottoscritto, da solo con lui, cercava di prendere nota anche dei respiri e trarre insegnamento da ogni singola parola.
A causa di questa carenza io e i miei coetanei ci siamo dovuti spesso costruire una visione complementare come autori, designers, critici ed insegnanti e questo ci ha aiutato a costruire qualcosa di fondamentale e duraturo.
Per questo motivo con Cine Sud che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore della formazione, abbiamo pensato alla possibilità di offrire dei corsi “one to one”, costruiti sulla base delle esigenze individuali e in campi disparati, che vanno dalla tecnica alla ricerca di nuovi linguaggi in fotografia.
Dei corsi molto vicini a quelli che avremmo voluto avere nel passato, se ce ne fosse stata offerta l’opportunità e la parola opportunità non va sottovalutata, perché ha un peso e una sua valenza e non è spesso scontata.
Ognuno sarà libero di scegliere, sulla base dei nostri consigli, un autore o un tecnico, tra quelli offerti come docenti, e intraprendere un corso che gli offra quello di cui realmente ha bisogno e, eventualmente, ripetere questa esperienza in futuro.
Come quando si va da un eccellente sarto a scegliere con cura un vestito, adattandolo perfettamente al corpo, vogliamo fornirvi il corso che meglio si adatta alle vostre, singole e personali esigenze.
Niente nasce dal caso e per poter essere all’altezza di questo compito e potervi fornire un’offerta diversificata e soddisfacente, abbiamo pensato di sottoporvi un questionario tra il serio e lo scherzoso a cui vi preghiamo di rispondere.
Aiutateci a capire le vostre reali esigenze e chi abbiamo difronte, non ve ne pentirete.
Massimo Mastrorillo

Dimmi chi sei e ti dirò che workshop fa per te

Approfondiamo ! per i più intrepidi
X