La Lapponia è il luogo dove l’inverno si trasforma in magia pura, uno scenario da fiaba dominato da paesaggi innevati e cieli che si accendono di colori surreali. Questa volta, il mio viaggio di gruppo fotografico mi ha portato a caccia dell’aurora boreale, uno degli spettacoli naturali più affascinanti al mondo.
Non c’era luogo migliore di questo per ammirare il fenomeno, immersi nella cultura Sami, che da secoli considera l’aurora boreale un evento mistico. Secondo le credenze di questo popolo nomade, le luci danzanti nel cielo sono gli spiriti degli antenati, e molti Sami nutrono un profondo rispetto per queste manifestazioni, al punto da osservarle solo attraverso il riflesso su superfici ghiacciate.

Sfide e Attese sotto il Cielo Artico
Fotografare l’aurora boreale non è mai semplice: le condizioni meteo, la visibilità e soprattutto l’attività solare sono fattori determinanti. Durante le prime due notti, il cielo è rimasto scuro e immobile, lasciando il nostro gruppo con un misto di speranza e preoccupazione. Poi, alla terza sera, è successo qualcosa di straordinario: una tempesta solare ha acceso il cielo con un’esplosione di colori incredibili. Nel silenzio di un lago ghiacciato, con temperature sotto lo zero, abbiamo assistito a un fenomeno indescrivibile. Abbiamo scattato foto all’aurora boreale a -22 gradi tutte le notti, e il freddo si faceva sempre più intenso, toccando i -25 gradi l’ultima sera. Il freddo è un nemico da considerare seriamente: le batterie si scaricano rapidamente, i movimenti diventano difficili e la resistenza fisica viene messa alla prova.

L’Attrezzatura e la Tecnica per Catturare la Magia
Per immortalare lo spettacolo, ho utilizzato la mia fidata Nikon Z6III abbinata a un Nikkor 24-70mm f/2.8, un setup ideale per catturare la luce debole dell’aurora con la giusta nitidezza e profondità. Il treppiede è stato indispensabile per garantire stabilità nelle lunghe esposizioni, mentre il tempo di scatto variava tra i 5 e i 15 secondi a seconda dell’intensità dell’aurora. Ho mantenuto il diaframma aperto al massimo (f/2.8) per catturare più luce possibile, regolando l’ISO tra 1600 e 3200 per bilanciare luminosità e rumore digitale. La messa a fuoco manuale è stata effettuata puntando una stella di riferimento e mettendo a fuoco su di essa; una volta ottenuta una nitida messa a fuoco sulle stelle, anche l’aurora boreale risultava perfettamente definita, permettendomi di ottenere immagini nitide di questo spettacolo naturale. Oltre a immortalare il cielo, ho scattato foto a tutti i ragazzi del viaggio di gruppo sotto l’aurora boreale, in modo che ognuno potesse avere un ricordo di quel magico momento.

Un’Esperienza Indimenticabile
Le foto che ho scattato raccontano una storia che le parole faticano a descrivere: scie luminose rosse, verdi e, in certi momenti, persino viola, danzavano sopra di noi. La natura si è manifestata in tutta la sua potenza, ricordandoci quanto sia straordinaria e imprevedibile.
L’aurora boreale non è solo un fenomeno atmosferico, ma un’esperienza che lascia senza fiato. Ogni scatto è un tributo a questa meraviglia del cielo artico, un ricordo che resterà impresso nei miei file RAW e nella mia memoria per sempre.
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