
Dubitare del potere degli NFT ormai è di moda ed in effetti, ormai, ci sono i presupposti per vedere esplodere presto una incredibile, gigantesca bolla di sapone. Però. Però voglio raccontarvi questa storia che secondo me ha dell’incredibile, sembrava una fantastica balla, uno di quei fake da web e invece non è così; mi sono documentato il più possibile per verificare fosse vera e non ho trovato prove che dicessero il contrario, quindi ve la racconto.
Ma prima di tutto, cosa sono gli NFT?
NFT è l’acronimo di Non-Fungible Token (in italiano gettone non fungibile). Questa nuova forma di asset digitali ha attirato l’attenzione del pubblico nel 2021. Da allora i gettoni non fungibili hanno scosso il mondo dell’economia digitale. Il termine “Non fungibile” indica che non puoi scambiare un gettone per un altro perché tali token non sono uguali. Ad esempio, considera i dollari o una qualsiasi criptovaluta “tradizionale”. Un dollaro sarà sempre un dollaro e una banconota da un dollaro sarà sempre uguale a un’altra banconota da un dollaro dello stesso valore. Lo stesso vale per le criptovalute: un BTC è sempre uguale a un altro BTC, ecc. I NFT sono una cosa completamente diversa. Ogni gettone non fungibile ha il suo valore e non può essere scambiato. Non puoi unirlo ad altri o crearne uno uguale. Qual è il punto e perché qualcuno dovrebbe aver bisogno di una cosa del genere? È qui che entra in gioco l’arte dei NFT.
In parole povere, l’arte NFT si riferisce qualsiasi oggetto digitale acquistato e venduto utilizzando gettoni non fungibili. Puoi trasformare praticamente qualsiasi cosa in un’opera d’arte digitale e in una fonte di reddito. Può essere un’immagine, una GIF, un videoclip, un brano musicale o un selfie.
Devi solo caricare ciò che vuoi trasformare in arte NFT, convertirlo in un gettone non fungibile e metterlo in vendita. Puoi scegliere un prezzo o avviare un’asta: sei tu a decidere. E se sei abbastanza fortunato, uno dei tuoi NFT potrebbe diventare improvvisamente popolare e farti diventare ricco.
Dicevamo. Avete mai sentito parlare di Sultan Gustaf Al Ghozali?
E uno studente indonesiano 22enne diventato milionario da un giorno all’altro, indovinate in che modo? Come dice il titolo, dopo aver venduto i suoi selfie come degli NFT. L’antefatto è questo ed è incredibilmente molto semplice. Nel 2017 ha deciso di farsi tante fototessere per segnare il tempo che passa e così si è scattato un selfie quasi ogni giorno con l’intenzione di realizzare poi successivamente un video in time-lapse. Idea non nuova ma sicuramente suggestiva una volta realizzata, ci vuole pazienza e perseveranza.
Mentre era in procinto di terminare l’idea si è imbattuto nelle informazioni sulla vendita di immagini NFT, e così, per gioco o per provare a vedere cosa sarebbe potuto accadere, ha deciso di provare a vendere le sue immagini come NFT. Si è documentato al meglio, ha seguito i movimenti del mercato di riferimento, si è iscritto e ha dato il via al suo profilo di vendita.
Racconta: “Pensavo che sarebbe stato divertente se uno dei collezionisti in rete avesse raccolto la proposta di comprarsi uno dei miei volti, ma non avrei mai pensato che qualcuno volesse comprare davvero i selfie, ed è per questo che li ho messi in vendita a soli 3 dollari [0,00001 ETH]”.
Così, il suo enorme gruppo di immagini realizzate negli anni, a cui ha dato anche un titolo, “Ghozali Everyday”, viene messa in vendita su OpenSea alla fine di dicembre 2021.
All’inizio non accadde nulla di particolare e poi accade qualcosa di assolutamente inaspettato, Sultan Gustaf assiste strabiliato alla richiesta di acquisto di uno dei suoi selfie. E poi ancora un altro, fino a diventare improvvisamente popolare quando un famoso chef indonesiano decide anche lui di acquistarne una con l’intenzione di promuovere la proposta di questo giovane intraprendente. Decide che merita la sua attenzione e gli fa pubblicità. Da qui i misteri degli algoritmi o non so che altro, fatto sta che è iniziata una frenesia assurda per accaparrarsi una delle migliaia di immagini selfie del ragazzo.
Ad oggi, i suoi guadagni hanno superato il 1 milione di dollari includendo anche i guadagni in royalties dopo la vendita degli NFT.
Ve l’avevo detto che sembrava una storia falsa ma tant’è che, a volte, certi miracoli, possono accadere ed è successo a Sultan Gustaf Al Ghozali questo giovane, fortunato, ma intraprendente studente indonesiano.
Non cercate di seguire questo esempio, semmai provate ad inventarne uno non ancora visto, non si sa mai, però tenete conto che oramai la corrente veloce degli NFT si è rallentata parecchio.
Fateci sapere se otterrete dei risultati e se diventerete ricchi grazie al nostro impulso, bè, ricordatevi di noi.



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Fotografo ritrattista. Venti anni di esperienza nella fotografia di “people” spaziando dal ritratto per celebrity, beauty, adv e mantenendo sempre uno sguardo al reportage sociale.
Ha coordinato il dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design ed è docente di Educazione al linguaggio fotografico presso la Raffles School, Università di design di Milano.
Il suo portfolio comprende lavori autoriali e commerciali per FIAT, Iveco, Lavazza, Chicco, Oréal e la pubblicazione di quattro libri fotografici: “Ecce Femina” (2000), “99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 it/Universiadi 2007”.
Ha curato l’immagine per vari personaggi dello spettacolo, Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, Antonella Elia, Neja, Eiffel65, Marco Berry, Levante …
Negli ultimi anni ha spostato la sua creatività anche alle riprese video, sia come regista che come direttore della fotografia, uno dei suoi lavori più premiati è il videoclip “Alfonso” della cantautrice Levante (oltre otto milioni di visualizzazioni).
Ha diretto il dipartimento di fotografia dello IED di Torino ed è docente di “Educazione al linguaggio fotografico” presso la RM Moda e design di Milano.
Paolo Ranzani è referente artistico 4k in merito al progetto “TORINO MOSAICO” del collettivo “DeadPhotoWorking”, progetto scelto per inaugurare “Luci d’Artista” a Torino.
E’ stato nominato da Giovanni Gastel presidente AFIP Torino.
Nel 2019 il lavoro fotografico sul teatro in carcere è stato ospite di Matera Capitale della Cultura.
Pubblicati e mostre:
“Ecce Femina” (2000),
“99 per Amnesty” (2003),
“La Soglia. Vita, carcere e teatro” (premio reportage Orvieto Prof. Photography Awards 2005),
“Go 4 you/Universiadi 2007” ,
Premio 2005 per il ciack award fotografo di scena
Premio 2007 fotografia creativa TAU VISUAL
Premio 2009 come miglior fotografo creativo editoriale
Ideatore e organizzatore del concorso fotografico internazionale OPEN PICS per il Salone del Libro di Torino – 2004
Dal 2017 scrive “Ap/Punti di vista” una rubrica bimestrale di fotografia sul magazine Torinerò.
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